Poste italiane adegua i prezzi all’inflazione: scattano i rincari per lettere, pacchi e raccomandate

Notizia dell’ultima ora: Poste italiane adegua i prezzi all’inflazione: scattano i rincari per lettere, pacchi e raccomandate

Poste italiane adegua i prezzi all’inflazione: scattano i rincari per lettere, pacchi e raccomandate
25 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Da oggi, lunedì 24 luglio, entrano in vigore i rincari sui servizi postali di Poste Italiane. Le tariffe sono state aumentate a causa dell’inflazione e coinvolgono la posta ordinaria, le raccomandate, i pacchi e le notifiche delle sanzioni. Poste Italiane ha pubblicato sul suo sito le nuove tariffe in vigore: l’invio per posta ordinaria (fino a 20 grammi, come una lettera ad esempio) passa da 1,20 euro a 1,25 euro, mentre per la posta prioritaria (fino a 100 grammi) il costo del francobollo sale da 2,80 euro a 2,90 euro.

Anche i pacchetti di formato standard fino a 3 chilogrammi subiscono un aumento di 50 centesimi, passando da 9,40 euro a 9,90 euro. Le tariffe per le spedizioni all’estero aumentano anch’esse: ad esempio, per la Zona 1 (fino a un chilogrammo) il costo passa da 24 euro a 24,80 euro. Inoltre, la notifica di una multa costerà di più, passando da 10,85 euro a 11,45 euro per gli invii accettati negli uffici postali.

Tali adeguamenti tariffari sono stati effettuati per compensare l’aumento del costo della vita, come hanno fatto diversi operatori postali all’estero. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha approvato l’aumento lo scorso 27 giugno, specificando che tale decisione è stata presa per consentire a Poste Italiane di recuperare l’inflazione registrata nel secondo semestre del 2022 e nel primo semestre del 2023, al fine di allineare le tariffe dei servizi universali ai costi di produzione.

Tuttavia, questa decisione ha suscitato proteste. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha definito i rincari “assurdi e incomprensibili” e ha annunciato la richiesta di accesso a tutte le carte dell’Agcom riguardanti l’aumento delle tariffe. Inoltre, il Codacons sta valutando un ricorso al Tar del Lazio per impugnare gli atti e bloccare gli aumenti, poiché ritengono che gli introiti della società non siano giustificati da un aumento proporzionale dei costi a carico di Poste Italiane.

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