Petrolio e plastica continuano ad inquinare il mare Mediterraneo

Notizia dell’ultima ora: Petrolio e plastica continuano ad inquinare il mare Mediterraneo


10 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il Mar Mediterraneo continua ad essere uno dei mari più inquinati al mondo nonostante gli impegni internazionali presi per la sua tutela. La sua posizione strategica e l’urbanizzazione costiera sono fattori che contribuiscono a minacciare la biodiversità marina presente in questa zona. L’inquinamento causato dalla plastica è particolarmente diffuso, con i suoi componenti sintetici che si sono infiltrati nelle reti alimentari marine. Inoltre, gli sversamenti di idrocarburi derivanti dai combustibili fossili stanno compromettendo la salute del Mediterraneo. Un solo litro di petrolio può inquinare un milione di litri di acqua.

Le perdite accidentali di idrocarburi nel Mediterraneo sono più comuni di quanto si pensi. Ogni anno, circa 200.000 imbarcazioni solcano il mare, incluse 300 navi cisterna che trasportano combustibili fossili. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, si stima che circa 600.000 tonnellate di idrocarburi finiscano in mare ogni anno, su un totale di 350 milioni di tonnellate prodotte. Negli ultimi trent’anni, si sono verificati 27 incidenti che hanno portato allo sversamento di circa 272.000 tonnellate di petrolio. Nonostante gli episodi catastrofici, occorre considerare anche le piccole perdite giornaliere di idrocarburi causate dallo svuotamento delle acque di sentina e dalle operazioni di rifornimento delle imbarcazioni da diporto. Inoltre, si verificano rilasci accidentali o volontari di gasolio, solventi, lubrificanti e altri prodotti derivati dal petrolio.

La presenza dei rifiuti plastici ha un impatto significativo sulla biodiversità del Mar Mediterraneo. Uno studio recente ha analizzato i movimenti di 7.137 uccelli appartenenti a 77 specie diverse e ha confrontato i risultati con le mappe che mostrano la diffusione della plastica negli oceani. È la prima volta che tali dati di tracciamento sono stati combinati con le informazioni sulla presenza globale della plastica. Lo studio ha evidenziato che il Mar Mediterraneo, insieme al Mar Nero, rappresenta oltre la metà del rischio di esposizione alla plastica per gli uccelli marini presi in considerazione nello studio. L’impatto dei rifiuti plastici è un problema globale, con altre aree ad alto rischio che includono le acque attorno agli Stati Uniti, il Giappone, il Regno Unito e alcune remote regioni oceaniche. Questa ricerca conferma ulteriormente i pericoli della plastica per gli uccelli marini e la biodiversità in generale. Gli animali spesso ingeriscono frammenti di plastica scambiandoli per cibo, rimangono intrappolati nei rifiuti o ingeriscono polimeri plastici già presenti nelle loro prede. L’entità dell’impatto della plastica sulle specie e sugli ecosistemi richiede ulteriori approfondimenti, ma sinora le evidenze sono profondamente preoccupanti.

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