Perché i giornali non potranno più pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare

Con 160 sì e 70 no, l’Aula della Camera ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea che prevede il divieto di pubblicazione degli atti fino all’udienza preliminare

I giornali non potranno più pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare
L’Aula della Camera ha approvato con 160 sì e 70 no l’emendamento presentato dal deputato di Azione, Enrico Costa, alla legge di delegazione europea che prevede il divieto di pubblicazione degli atti fino all’udienza preliminare.

La proposta di modifica, per la quale il governo aveva annunciato il parere contrario, è stata riformulata. Il testo prevedeva il “divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare”, cioè l’atto con cui il pubblico ministero ufficializza la sua richiesta di andare a processo, fino al termine dell’udienza preliminare, mentre nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza.

Dal 2019, grazie alla legge dell’ex ministro dem Andrea Orlando sulle intercettazioni, quegli atti erano pubblici. D’ora in poi non potranno più essere pubblicati.

La decisione è stata criticata da M5s, Pd e Avs

I rappresentanti del Movimento 5 stelle in commissione Giustizia alla Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano hanno commentato: “L’emendamento di Azione che intende impedire la pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini preliminari è un altro vergognoso bavaglio che colpisce e umilia il diritto dei cittadini ad essere informati”.

“L’informazione è un dovere di chi lavora in quel campo ma anche un diritto di tutti. Così il governo Meloni e la sua maggioranza allargata ad Azione e IV ancora una volta dimostrano qual è la loro unica agenda in materia di Giustizia: nascondere o lasciare impunite le malefatte della borghesia mafiosa, dei corrotti, dei comitati d’affari. Si affaticano tanto per nascondere i possibili reati dei potenti, perché sono quelli che interessano l’opinione pubblica. La giustizia classista del governo Meloni procede a passo spedito, portando l’Italia in un medioevo dei diritti”.

Il governo: “Un risultato positivo e che ci soddisfa”

La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia Matilde Siracusano ha commentato: “A nome del governo ho appena dato parere favorevole con riformulazione all’emendamento presentato dal collega Enrico Costa al ddl di delegazione europea sul recepimento della direttiva Ue sulla presunzione di innocenza. La riformulazione proposta dall’esecutivo prevede di vietare la pubblicazione per estratto o integrale del testo dell’ordinanza di custodia cautelare prima dell’udienza preliminare. Un risultato positivo e che ci soddisfa, un buon traguardo per ribadire ancora una volta l’importanza – per Forza Italia e per il governo – del garantismo e della presunzione di innocenza, cardini chiave sui quali si fonda la nostra Costituzione”.

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