Secondo l’Oms, nel mondo ci sono sempre meno persone che fumano. Il numero di fumatori adulti è sceso a 1,25 miliardi (circa 1 persona su 5 nel 2022 rispetto a 1 su 3 nel 2000)
Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel mondo ci sono sempre meno persone che fumano. Nel 2022, il numero di fumatori adulti è sceso a 1,25 miliardi, pari a circa 1 persona su 5, rispetto a 1 su 3 nel 2000.
I progressi più significativi sono stati registrati in Brasile e nei Paesi Bassi, dove il consumo di tabacco è diminuito rispettivamente del 35% e del 30% negli ultimi 10 anni. In altri paesi, invece, il tabagismo è in aumento, come in Congo, Egitto, Indonesia, Giordania, Oman e Moldavia.
Le aree in cui si consuma più tabacco sono il Sud-Est asiatico, con il 26,5% della popolazione che fuma, e l’Europa, con il 25,3%. In Europa, il fumo è particolarmente diffuso tra le donne, con una percentuale superiore di più del doppio rispetto alla media globale.
Un dato allarmante è quello relativo ai minori. Secondo l’Oms, in quasi tutti i 150 paesi analizzati le persone con età compresa tra i 13 e i 15 anni fanno uso di prodotti a base di tabacco e nicotina. Una delle ragioni è la diffusione delle sigarette elettroniche, comprese quelle usa e getta, che spesso vengono volutamente escluse dalle norme nazionali di contrasto al fumo.
“Negli ultimi anni sono stati compiuti buoni progressi nella lotta al tabagismo, ma non c’è tempo per l’autocompiacimento”, ha dichiarato il dottor Rüdiger Krech, direttore del Dipartimento di promozione della salute dell’Oms. “È necessario continuare a investire in politiche efficaci per ridurre il consumo di tabacco e proteggere la salute di tutti, in particolare dei minori”.
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