La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha assolto in via definitiva la famiglia Mottola e i due carabinieri imputati per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne uccisa ad Arce nel 2001
La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha assolto in via definitiva la famiglia Mottola e i due carabinieri imputati per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne uccisa ad Arce nel 2001.
Il verdetto, pronunciato dal presidente della Corte Vincenzo Capozza, conferma la sentenza di primo grado. Sono stati assolti il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria, nonché i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale.
Lo zio di Serena ha dichiarato di voler “perseguire giustizia fino in fondo”, mentre la sorella ha affermato che “questa non è giustizia”. Subito dopo la sentenza, Franco e Marco Mottola hanno abbracciato i loro avvocati, con Franco Mottola che ha affermato di “aver sempre detto di non c’entrare niente”.
Gli avvocati della difesa, Francesco Germani e Mauro Marsella, hanno sottolineato che la sentenza era prevedibile, in quanto “non c’erano i margini per una condanna” e “sul cadavere della povera vittima c’erano decine di impronte digitali che non sono riconducibili agli imputati”.
Maria Tuzi, figlia del vicebrigadiere Santino, morto suicida nel 2008 dopo aver dichiarato di aver visto Serena entrare in caserma, si è detta “più ottimista” e si aspettava una condanna, affermando che “in aula gli elementi c’erano, i testimoni hanno avuto coraggio”.
Il processo d’Appello, durato quasi nove mesi, ha visto l’ascolto di 44 testimoni, tre dei quali mai sentiti in precedenza. I sostituti procuratori generali avevano chiesto condanne fino a 24 anni per gli imputati.
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