Oggi i ballottaggi delle elezioni amministrative 2024

Domenica 23 e lunedì 24 giugno si terranno i ballottaggi per eleggere i nuovi sindaci in 14 capoluoghi di provincia e 91 città

Oggi i ballottaggi delle elezioni amministrative 2024

Domenica 23 e lunedì 24 giugno si terranno i ballottaggi per eleggere i nuovi sindaci in 14 capoluoghi di provincia e 91 città minori. In tutte le città con oltre 15mila abitanti, dove al primo turno delle elezioni amministrative nessun candidato ha ottenuto più della metà dei voti validi, si dovrà scegliere tra i primi due candidati. Il vincitore sarà colui che otterrà più voti e governerà il comune.

Dei 14 capoluoghi che andranno al ballottaggio, 8 sono attualmente amministrati dal centrosinistra (di cui due con sindaci del Movimento 5 Stelle), mentre in cinque i sindaci uscenti sono di centrodestra. Avellino è l’unico capoluogo con un sindaco uscente indipendente.

La Toscana sarà la regione con il maggior numero di ballottaggi, 18 in totale, seguita dal Veneto con 16 e dalla Lombardia con 13. In Campania ci saranno 10 ballottaggi, in Emilia-Romagna 9, in Piemonte e Puglia 8. L’Umbria ne avrà 5, mentre nelle Marche, nel Lazio, in Sicilia e Calabria se ne terranno 3. Infine, ci saranno 2 comuni al secondo turno in Liguria e Molise e uno in Basilicata.

Affluenza in calo

I seggi sono stati riaperti alle 7 di questa mattina in 105 comuni italiani per il secondo turno delle elezioni amministrative. Le principali sfide ai ballottaggi si svolgono a Firenze, Bari e Perugia, ma sono da seguire anche quelle di Campobasso, Potenza, Lecce e Caltanissetta. In totale sono 14 i capoluoghi chiamati a scegliere il nuovo sindaco.

I seggi rimarranno aperti fino alle 15, quando inizierà immediatamente lo spoglio delle schede. Secondo i dati del Viminale pubblicati sul portale Eligendo, si è registrato un netto calo dell’affluenza rispetto al primo turno. Alle 23 di ieri, infatti, ha votato il 37,00% degli aventi diritto, in diminuzione di circa 16 punti percentuali rispetto al 53,21% del primo turno. Questo dato si riferisce a tutte le 3.586 sezioni in 102 comuni monitorati. Complessivamente sono 102 i comuni (più 3 in Sicilia non monitorati dal sito Eligendo) in cui i seggi resteranno aperti fino alle 15 di oggi.

Il calo dell’affluenza al voto per i ballottaggi è stato netto rispetto al primo turno, quando invece il dato “territoriale” aveva retto meglio rispetto a quello per le elezioni europee, che non aveva raggiunto la soglia del 50% segnando il risultato peggiore di sempre.

Ballottaggi elezioni amministrative 2024
Piemonte

In Piemonte, a Vercelli, il centrodestra, rappresentato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha sostenuto l’avvocato Roberto Scheda, ottenendo il 37,87% dei voti al primo turno. Il centrosinistra, con Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra, ha presentato Gabriele Bagnasco, che ha raggiunto il 25,6%. La situazione è complicata dalla candidatura autonoma di Andrea Corsaro, ex sindaco e esponente locale di Forza Italia, che ha raccolto il 10,82% dei voti dopo non aver ottenuto il sostegno della sua coalizione per un quarto mandato. Questo potrebbe portare Corsaro a indirizzare i suoi voti verso il centrosinistra come forma di rivalsa. D’altra parte, Carlo Olmo, candidato indipendente, ha ottenuto il 15,68% e ha mostrato una vaga preferenza per Scheda. I voti di Azione e Italia Viva, che al primo turno hanno sostenuto Fabrizio Finocchi con poco più del 5%, dovrebbero confluire su Bagnasco. Nessun candidato ha formalizzato apparentamenti, rendendo il risultato del ballottaggio incerto.

A Verbania, dove Silvia Marchionini del PD ha governato per dieci anni, la situazione è altrettanto imprevedibile. Giandomenico Albertella, consigliere comunale uscente con un passato in Forza Italia, ha ottenuto il 30% dei voti al primo turno con due liste personali, nonostante la mancanza di sostegno dei partiti di centrodestra. Ora, è probabile che il centrodestra debba favorirlo, pur senza apparentamenti formali. Dall’altro lato, Riccardo Brezza, un giovane consulente del lavoro attivo nel PD cittadino, ha preferito non fare accordi con Azione e Italia Viva. Ha costruito una coalizione con Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e il Movimento 5 Stelle, ottenendo il 37,27% dei voti. La campagna elettorale a Verbania è stata segnata da divisioni interne e scelte strategiche non convenzionali, rendendo difficile prevedere l’esito del ballottaggio.

Lombardia

In Lombardia, Cremona è l’unico capoluogo di provincia tra i 13 comuni della regione che andranno al ballottaggio. Dopo i due mandati di Gianluca Galimberti del PD, il primo turno ha visto una situazione di sostanziale parità tra Alessandro Portesani del centrodestra, con il 43,19% dei voti, e Andrea Virgilio del centrosinistra, con il 41,94%. Nei colloqui informali, Virgilio sembra aver ottenuto il sostegno di Paola Tacchini del M5S e di Ferruccio Giovetti, candidato civico centrista, che avevano raccolto rispettivamente il 5,36% e il 3,64% al primo turno. Maria Vittoria Caso, consigliera comunale indipendente con il 4,64%, ha dichiarato la sua neutralità, pronta a collaborare con chiunque diventi sindaco sulla base di un programma condiviso.

Veneto

In Veneto, a Rovigo, Valeria Cittadin, candidata del centrodestra sostenuta anche da Azione di Carlo Calenda, ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,1% dei voti, mancando l’elezione per circa duecento voti. La sua posizione la rende favorita per il ballottaggio, cercando di sottrarre il comune al centrosinistra guidato da Edoardo Gaffeo, che si è ripresentato ottenendo il 28,09%. La campagna elettorale è stata segnata dalla divisione della coalizione di Gaffeo, con il PD che gli aveva ritirato la fiducia e sostenuto un altro candidato, Franco Tosini, che ha raccolto solo l’8% dei voti. In vista del ballottaggio, la coalizione si è ricomposta con il PD che ha annunciato il sostegno a Gaffeo, sperando di replicare il successo del 2019, quando Gaffeo aveva vinto al secondo turno con il 50,94% dei voti.

Toscana

In Toscana, l’elezione più significativa delle amministrative si svolge a Firenze. Per la prima volta, la vittoria del centrosinistra, che governa la città ininterrottamente dal dopoguerra, non è stata garantita. Sara Funaro, assessora nella giunta uscente di Dario Nardella e candidata del PD per una coalizione di centrosinistra, ha ottenuto il 43,17% dei voti al primo turno. Potrà contare sul sostegno del M5S, che aveva raggiunto il 3,35% al primo turno e ha chiaramente indicato la preferenza per lei. Anche molti esponenti della lista “Firenze Democratica” (6,21%), guidata da Cecilia Del Re, altra assessora uscente del PD, hanno espresso il loro appoggio a Funaro.

Il candidato del centrodestra, Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha condotto una campagna moderata nel tentativo di ottenere il sostegno di Italia Viva al ballottaggio. Italia Viva, con la sua candidata Stefania Saccardi, aveva ottenuto il 7,29% al primo turno e ha lasciato libertà di voto ai propri elettori. Tuttavia, Saccardi ha annunciato che voterà per Funaro, rafforzando ulteriormente la sua posizione.

Umbria

In Umbria, a Perugia, governata negli ultimi dieci anni da Forza Italia, l’esito delle elezioni è stato molto equilibrato. Vittoria Ferdinandi, candidata del centrosinistra, ha mancato l’elezione diretta per poco più di 600 voti, ottenendo il 49,01% al primo turno. La sua avversaria di centrodestra, Margherita Scoccia, ha raggiunto il 48,2%, con meno di 600 voti di differenza. L’elezione sarà probabilmente decisa dall’affluenza: la candidata che riuscirà a mobilitare più elettori al ballottaggio sarà eletta sindaca.

Per il PD umbro, che ha trovato compattezza intorno a Ferdinandi e ha costruito un’ampia alleanza con Azione, una parte di Italia Viva e il M5S, vincere a Perugia significherebbe chiudere un decennio difficile. L’esito delle elezioni potrebbe influenzare anche le elezioni regionali dell’autunno, dove la leghista Donatella Tesei cercherà la riconferma per un secondo mandato.

Marche

Nelle Marche, a Urbino, il sindaco uscente Maurizio Gambini, sostenuto dal centrodestra, ha ottenuto al primo turno il 47,96% dei voti, tre punti in più rispetto al suo avversario di centrosinistra, Federico Scaramucci. Se rieleggessero Gambini, sarebbe il suo terzo mandato consecutivo da sindaco, nonostante l’elevazione di Urbino a capoluogo di provincia avvenuta solo nel gennaio precedente, che teoricamente limiterebbe i mandati. Durante la campagna elettorale, Gambini ha proposto la separazione amministrativa tra Urbino e Pesaro, suscitando dibattiti sul futuro delle due province. Scaramucci, imprenditore nel settore turistico, è sostenuto dal PD e dagli altri partiti del centrosinistra. Per il ballottaggio, ha ricevuto il sostegno di Maria Francesca Crispina, candidata indipendente che al primo turno ha ottenuto il 7,3% dei voti.

Molise

Nel Molise, a Campobasso, la città amministrata negli ultimi cinque anni dal Movimento 5 Stelle, si affronteranno al ballottaggio Aldo De Benedittis, candidato del centrodestra con il 47,9% dei voti al primo turno, e Marialuisa Forte, candidata del centrosinistra che ha ottenuto il 32,16%. De Benedittis, con una lunga esperienza amministrativa come assessore in giunte democristiane e di centrodestra, ha ricevuto un ampio sostegno nel primo turno. Forte, provveditrice agli studi e sostenuta da tutto il centrosinistra unito, potrà contare anche sul sostegno della lista indipendente centrista Cantiere Civico, guidata dall’avvocato Pino Ruta, che ha ottenuto il 19,94% dei voti.

Campania

Nella Campania, Avellino è stata governata per cinque anni dalla giunta guidata dall’indipendente Gianluca Festa, finché lo scorso aprile è stato messo agli arresti domiciliari. Festa è accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. Durante la sua amministrazione, Laura Nargi, sua vicesindaca, si è candidata al primo turno ottenendo il 32,49 per cento dei voti. Nargi ha ricevuto il sostegno di partiti del centrodestra come la Lega e di Rino Genovese, un altro candidato indipendente moderato che al primo turno ha ottenuto il 21,86 per cento dei consensi. Al ballottaggio si confronterà con Antonio Gengaro, già vicesindaco di Avellino durante la giunta di centrosinistra di Antonio Di Nunno (1995-2003), sostenuto ora da una larga alleanza di centrosinistra che ha ottenuto il 36,98 per cento dei voti al primo turno.

Puglia

In Puglia, entrambe le principali città, Bari e Lecce, affrontano il ballottaggio. Bari è governata dal centrosinistra da vent’anni ed è stata recentemente oggetto di polemiche riguardanti inchieste giudiziarie su corruzione e possibili infiltrazioni della criminalità nell’amministrazione cittadina. Vito Leccese, candidato del PD, ha ottenuto il 42 per cento dei voti al primo turno e ha ricevuto il sostegno di Michele Laforgia, sostenuto dal Movimento 5 Stelle, Italia Viva e altre liste civiche di sinistra. È favorito rispetto a Fabio Romito, esponente della Lega sostenuto da tutto il centrodestra, che ha ottenuto il 29,12 per cento dei voti al primo turno.

A Lecce, la necessità di ricorrere al ballottaggio è stata confermata dopo un tribolato riconteggio. Adriana Poli Bortone, del centrodestra, non è stata eletta direttamente per soli 24 voti. Affronterà Carlo Salvemini, del centrosinistra, che ha ottenuto il 46,3 per cento dei voti al primo turno. Poli Bortone, storica esponente della destra radicale pugliese con lunga esperienza parlamentare, giunge al ballottaggio con una coalizione più unita dopo anni di divisioni nel centrodestra locale e regionale. Se eletta, sarebbe il terzo mandato da sindaca della città, avendo guidato il comune per due mandati tra il 1998 e il 2007.

Basilicata

In Baslicia, a Potenza, la Lega si trova in una situazione incerta. Il sindaco uscente, Mario Guarente, che proveniva dal partito, non si è ricandidato dopo un mandato giudicato deludente. Nonostante ciò, la Lega ha scelto di presentare nuovamente il candidato della coalizione di centrodestra, Francesco Fanelli, già assessore regionale durante la giunta di centrodestra di Vito Bardi. Fanelli, sostenuto dal segretario regionale leghista Pasquale Pepe, ha ottenuto solo il 40,6 per cento al primo turno, risultando 10 punti percentuali al di sotto della somma delle liste che lo appoggiavano. Questo ha evidenziato una divisione tra gli elettori di centrodestra, che hanno preferito altri candidati sindaci.

Anche il centrosinistra non è giunto unito al ballottaggio. Dopo un periodo di incertezza su chi sostenere tra Vincenzo Telesca e Pierluigi Smaldone, i partiti progressisti hanno deciso di candidarli entrambi, rinunciando per lo più a presentare un proprio simbolo, come nel caso del PD. Telesca ha ottenuto il 32,44 per cento dei voti e ha ricevuto il sostegno diretto o indiretto dai principali dirigenti del PD locale, tra cui l’ex ministro Roberto Speranza e l’ex senatore Salvatore Margiotta. Anche Smaldone e il M5S, che lo aveva appoggiato al primo turno, hanno annunciato il loro voto per Telesca.

Calabria

In Calabria, a Vibo Valentia, dopo cinque anni di governo del centrodestra con Maria Limardo e una continua amministrazione dal 2010, il ballottaggio vedrà confrontarsi Roberto Cosentino e Vincenzo Romeo. Cosentino, funzionario regionale sostenuto dal centrodestra, ha ottenuto al primo turno il 38,43 per cento dei voti, circa 7 punti percentuali in più rispetto al candidato del centrosinistra. L’esito finale dipenderà probabilmente dai voti degli elettori di Francesco Muzzopappa, avvocato penalista che ha ricevuto il 28,85 per cento dei voti con il sostegno di Italia Viva, Azione e altre liste centriste. Muzzopappa ha finora rifiutato di esprimere preferenze di voto o di stipulare accordi espliciti con i due contendenti per il secondo turno.

Sicilia

In Sicilia, a Caltanissetta è già certo che l’amministrazione cambierà orientamento politico. Il sindaco uscente, Roberto Gambino del M5S, è arrivato terzo al primo turno senza annunciare alcun accordo con i candidati al ballottaggio. Da un lato c’è l’avvocato Walter Tesauro, sostenuto dalla coalizione del centrodestra, che ha ottenuto il 34,42 per cento dei voti; dall’altro c’è Annalisa Petitto, consigliera comunale uscente di 46 anni che ha ottenuto la candidatura del centrosinistra e il sostegno del suo ex partito, pur presentandosi senza simbolo. Petitto ha ottenuto il 30,81 per cento dei voti al primo turno. Non è ancora chiara la preferenza del M5S per uno dei due candidati, considerando che Giancarlo Cancelleri, principale esponente grillino della città, ha recentemente aderito a Forza Italia nel 2023.

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