Nell’indagine per calunnia nei confronti del collaboratore di giustizia Maurizio Avola sono stati intercettati anche Michele Santoro e Guido Ruotolo

Notizia dell’ultima ora: Nell’indagine per calunnia nei confronti del collaboratore di giustizia Maurizio Avola sono stati intercettati anche Michele Santoro e Guido Ruotolo

Nell'indagine per calunnia nei confronti del collaboratore di giustizia Maurizio Avola sono stati intercettati anche Michele Santoro e Guido Ruotolo
26 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – La Procura di Caltanissetta ha avviato un’indagine per calunnia aggravata nei confronti di Maurizio Avola, collaboratore di giustizia protagonista del libro “Nient’altro che la verità” di Michele Santoro nel 2021. Le rivelazioni shock del pentito riguardanti la sua presunta partecipazione alla strage del 19 luglio 1992, in cui persero la vita il procuratore Paolo Borsellino e la sua scorta, sono state contestate dai pubblici ministeri, che hanno smentito anche le autoaccuse di Avola riguardo alla strage di Capaci.

Nel corso dell’indagine, Michele Santoro e il suo collaboratore Guido Ruotolo sono stati intercettati da terze parti non indagate, sollevando dubbi sul rispetto del lavoro giornalistico. Le intercettazioni comprendono telefonate con tracciamento e il monitoraggio delle conversazioni telematiche dei giornalisti con l’avvocato di Avola, Ugo Colonna, nonché durante un viaggio a Caltanissetta nel febbraio 2022, dove erano stati convocati per fornire sommarie informazioni ai pm.

I pm hanno criticato il lavoro dei giornalisti, affermando che hanno riportato le dichiarazioni di Avola senza un adeguato vaglio critico, il che avrebbe potuto portare a false incriminazioni di soggetti estranei alla strage di via D’amelio e precludere ulteriori sviluppi investigativi riguardo a piste che avrebbero coinvolto persone esterne a Cosa Nostra.

Nel libro, Avola aveva dichiarato di aver imbottito di tritolo la Fiat 126 utilizzata nella strage, accusando il suo superiore di Catania, Aldo Ercolano, di essere coinvolto. Tuttavia, i pm ritengono che Avola sia convinto che le sue dichiarazioni siano oggetto di un complotto ordito da lui stesso con l’aiuto dell’avvocato Colonna e dei giornalisti Ruotolo e Santoro, quest’ultimo in contatto con appartenenti ai servizi segreti.

Michele Santoro ha replicato alle accuse di Maurizio Avola, affermando di non aver compiuto attività scorrette e respingendo le asserzioni del collaboratore di giustizia riguardo alle intenzioni ostili degli inquirenti nei suoi confronti. Santoro ha anche espresso preoccupazione per la lesione della libertà giornalistica durante l’inchiesta, evidenziando che lui e Guido Ruotolo sono stati intercettati e monitorati senza adeguati diritti garantiti a chi, di fatto, era già trattato come un indagato. Il giornalista ha sottolineato che non sono stati trovati elementi incriminanti nei loro confronti.

D’altro canto, l’avvocato Ugo Colonna ha difeso Maurizio Avola, affermando che il collaboratore di giustizia non è mai stato condannato per calunnia nonostante le denunce di personaggi influenti. Colonna ha anche contestato le affermazioni dei pm riguardo alle dichiarazioni di Avola, sostenendo che non ci sono elementi a sostegno di un coinvolgimento di terze parti.

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