Notizia dell’ultima ora: Nel 2023 sono previsti rincari soprattutto per gli automobilisti
31 DICEMBRE 2022 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Il primo aumento è quello del prezzo dei carburanti, che fino ad ora ha goduto di una riduzione delle accise decisa prima dal governo Draghi e poi confermata dall’esecutivo Meloni. L’orientamento, però, è quello di non prorogare più lo sconto, portando ad un aumento automatico dei listini a partire dal 1° gennaio. Sia per la benzina che per il diesel la riduzione è stata complessivamente di 30,5 centesimi, fino a quando con il dl Aiuti quater il taglio è stato prorogato fino al 31 del mese ma ridotto a 18,3 centesimi. Oggi, stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde si attesta a 1,625 euro al litro e il diesel è arrivato a 1,689 euro.
Il secondo aumento potrebbe essere quello sui pedaggi autostradali. All’inizio di ogni anno, infatti, le tariffe vengono tradizionalmente aggiornate, ma da 4 anni a questa parte, dopo il crollo del Ponte Morandi, sono rimaste congelate. Il 2023 potrebbe registrare il ritorno agli aumenti, per la prima volta dal 2018.
I pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia dal 1° gennaio aumenteranno del 2%, con aggiunta di un altro 1,34% solo dal primo luglio 2023. Lo ha annunciato una nota del Mita, nella quale il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini hanno spiegato che si rischiava “un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato” e che nel nostro Paese, gli incrementi sulle tratte interessate è inferiore all’inflazione”.
È confermato, inoltre, lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara: il Mit, si legge, sta facendo approfondimenti per una eventuale riduzione.
Per l’elettricità l’Autorità per l’energia ha annunciato nel primo trimestre dell’anno un calo sul prezzo delle bollette di oltre il 19%, ma per il gas l’andamento potrebbe essere opposto (Nomisma ha stimato un aumento mensile del 20% dovuto all’andamento dei prezzi internazionali di inizio dicembre).
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