Nel 2022 i licenziamenti nel pubblico impiego sono aumentati del 13% rispetto al 2021

Notizia dell’ultima ora: Nel 2022 i licenziamenti nel pubblico impiego sono aumentati del 13% rispetto al 2021


3 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Nel corso dell’anno scorso, nel pubblico impiego italiano sono stati avviati 2.254 procedimenti disciplinari nei confronti di professori e altro personale, tuttavia soltanto 5 casi hanno portato al licenziamento effettivo. Questo dato si discosta dalla tendenza generale del settore pubblico, dove il numero di dipendenti che vengono congedati continua a crescere. I risultati di un recente monitoraggio, contenuti nella relazione sulla parificazione del rendiconto dello Stato redatta dalla Corte dei Conti, indicano che le misure di licenziamento sono “significativamente aumentate rispetto al dato del 2021”, registrando un incremento del 13% rispetto all’anno precedente.

Nel complesso, nel corso dell’anno, 491 dipendenti pubblici sono stati licenziati. Nonostante i numeri possano apparire bassi considerando il totale di oltre 3,2 milioni di dipendenti statali, analizzando da vicino si nota che il numero di licenziamenti è quasi raddoppiato in un decennio, a partire dal momento in cui la questione delle norme di licenziamento dei dipendenti pubblici è diventata centrale.

Nel 2022, la Corte dei Conti riporta che sono stati avviati 10.707 procedimenti disciplinari nella Pubblica Amministrazione. Tra questi, soltanto 168 riguardavano “falsa attestazione della presenza accertata in flagranza”. La maggior parte dei casi è stata registrata nei ministeri e nei comuni. Dei più di 10.000 procedimenti avviati, ne sono stati conclusi 8.175, di cui 3.562 con sanzioni minori e circa 2.500 con archiviazione o proscioglimento del lavoratore. Inoltre, sono state effettuate 1.663 sospensioni dal servizio, di cui la maggior parte (quasi 1.100) inferiori a 10 giorni.

Il rapporto della Corte dei Conti spiega che la maggior parte delle sospensioni è derivata dall’inosservanza delle disposizioni di servizio, dalla negligenza e da comportamenti scorretti, seguiti da assenze ingiustificate o non comunicate nei tempi prescritti, lavoro simultaneo e false attestazioni di presenza in servizio.

In base ai dati raccolti dalla Corte dei Conti, emerge che le scuole e le università sono i settori con meno licenziamenti, mentre i ministeri e gli ospedali presentano i tassi più elevati. Tuttavia, oltre ai controlli e ai licenziamenti, la Corte si preoccupa anche di altre questioni relative al pubblico impiego.

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