A Milano, il quartiere Corvetto ha vissuto una notte di tensione in seguito alla morte di Ramy Elgaml, un giovane deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento da parte dei carabinieri. Circa un centinaio di giovani hanno protestato, dando vita a episodi di vandalismo e incendi. La polizia ha effettuato un arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Il quartiere è noto per problemi di degrado e povertà, e le manifestazioni contro le forze dell’ordine non sono nuove in questa area
Notte di tensione nel quartiere Corvetto di Milano dopo la morte di Ramy Elgaml, un giovane di 19 anni deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento da parte dei carabinieri. L’incidente è avvenuto la notte tra sabato e domenica in via Ripamonti, dove Ramy ha perso il controllo dello scooter dopo una fuga di otto chilometri. A partire dalle 22.30 di domenica, circa un centinaio di giovani hanno iniziato a protestare, dando vita a roghi, vandalismi e lanci di bottiglie e petardi contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento e lacrimogeni.
Durante gli scontri, la polizia ha arrestato un cittadino montenegrino di 21 anni, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e altri reati. Il giovane è stato portato nel carcere di San Vittore in attesa dell’interrogatorio. I manifestanti, molti dei quali giovani di seconda generazione, hanno esposto striscioni con le scritte “verità per Ramy” e “non condannate un innocente”. La situazione nel quartiere è stata descritta come critica, con residenti preoccupati per il degrado e l’abusivismo presenti da anni.
Secondo la ricostruzione della Questura, le proteste si sono intensificate dopo che un presidio per chiedere giustizia è stato interrotto da un’auto. I manifestanti hanno incendiato rifiuti e vandalizzato una pensilina dell’Atm e un filobus della linea 93. Gli amici e i familiari di Ramy sostengono che non sia morto a causa della caduta dallo scooter, ma perché investito dalla pattuglia dei carabinieri. Il fratello del giovane ha chiesto giustizia e la visione dei filmati delle telecamere.
La situazione al Corvetto è stata caratterizzata da una crescente paura tra i residenti, molti dei quali si sentono insicuri e stanchi delle continue tensioni nel quartiere. Ramy viveva con la sua famiglia in via Mompiani ed era arrivato in Italia dall’Egitto undici anni fa. Gli amici lo ricordano come una persona tranquilla e chiedono che venga fatta chiarezza sulla sua morte.