Notizia dell’ultima ora: Matthew Marina Volz, trans di 34 anni e condannato a 25 anni di carcere per aver abusato della figlia di 7 anni, vorrebbe sposarsi con un detenuto trans anch’egli pedofilo
7 MAGGIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – In New Jersey (Stati Uniti), Matthew Marina Volz, un uomo trans di 34 anni, è stato condannato a 25 anni di carcere per aver abusato sessualmente della sua figlia di 7 anni e aver prodotto materiale pedopornografico. Dopo essere stato trasferito nel carcere maschile di South Woods, ha chiesto di essere recluso in un istituto femminile, in quanto non si percepisce uomo nonostante abbia il pene. La richiesta è stata accettata, e Volz è stato trasferito all’Edna Mahan Correctional Facility for Women, dove ha ritrovato Adam Ashley Romano, una partner di pedofilia trans. Secondo quanto riferito dal giornale statunitense, i due si sono innamorati e desiderano convolare a nozze e condividere una cella. Tuttavia, la notizia ha scatenato la preoccupazione e la paura delle altre detenute, che denunciano una situazione a dir poco delicata e pericolosa.
L’Edna Mahan Correctional Facility for Women ha iniziato ad accogliere donne transgender nel 2021, subito dopo un accordo a seguito di una causa intentata da una donna trans e dall’American Civil Liberties Union (ACLU) del New Jersey. La prigione, tuttavia, è stata al centro di numerose denunce di abusi e stupri da parte delle guardie nell’ultimo decennio. Nel giugno del 2021, il governatore Philip D. Murphy ha annunciato la chiusura della prigione, dopo che il Dipartimento di giustizia ha scoperto che violava i diritti costituzionali dei detenuti non proteggendoli dagli abusi sessuali da parte del personale. Tuttavia, la struttura rimane ancora operativa, con tutte le conseguenze del caso.
La vicenda di Volz e Romano solleva molte questioni sulla sicurezza e il benessere delle detenute transgender all’interno delle carceri femminili, nonché sulla gestione delle prigioni in generale. Molti si chiedono se sia etico e giusto accogliere persone condannate per crimini così gravi in un istituto femminile, dove le altre detenute potrebbero essere esposte a rischi e pericoli maggiori. La situazione è molto complessa e delicata, e sicuramente richiede un’analisi e una riflessione attenta.
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