L’Ue riapre i finanziamenti per la Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad

L’Unione Europea ha deciso di riaprire i finanziamenti per la Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Con la caduta del regime di Assad, c’è una nuova speranza per il popolo siriano. Abbiamo aumentato i nostri finanziamenti per gli aiuti umanitari a più di 160 milioni di euro”

La Commissione Europea ha annunciato il rilancio dei finanziamenti per la Siria, in seguito alla caduta del regime di Bashar al-Assad. Questo evento ha portato a un rinnovato ottimismo tra i leader politici europei, nonostante il lungo conflitto che ha causato più di mezzo milione di morti e ha devastato il Paese. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di gruppi jihadisti che hanno preso il potere.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato: “Con la caduta del regime di Assad, c’è una nuova speranza per il popolo siriano. Abbiamo aumentato i nostri finanziamenti per gli aiuti umanitari a più di 160 milioni di euro. E i nostri voli umanitari porteranno cibo, medicine e beni di prima necessità.” Tuttavia, è importante notare che l’Unione Europea ha imposto sanzioni alla Siria dal 2011, che hanno ostacolato l’invio di aiuti umanitari verso le aree controllate dal governo di Damasco.

Contemporaneamente, Bruxelles ha mantenuto aperto un corridoio umanitario verso le zone controllate da gruppi che avevano come obiettivo il rovesciamento di Assad. In effetti, l’opposizione al regime è stata in gran parte dominata da jihadisti e gruppi armati. Negli ultimi tredici anni, l’Unione Europea ha speso circa 33 miliardi di euro in aiuti, una parte dei quali è andata anche a Stati confinanti come Giordania e Turchia, che hanno accolto sia rifugiati siriani sia gruppi anti-Assad.

Ora che Assad non è più al potere, von der Leyen ha annunciato un incremento degli aiuti. Inoltre, si stanno già discutendo possibili misure per rimuovere le sanzioni imposte alla Siria. Kaja Kallas, alto rappresentante per gli affari esteri dell’Unione Europea, ha affermato: “È fondamentale che tutte le parti interessate si impegnino in un dialogo inclusivo, guidato e gestito dalla Siria, su tutte le questioni chiave, per garantire una transizione ordinata, pacifica e inclusiva.”

Il portavoce del Ministro degli esteri francese, Christophe Lemoine, ha aggiunto: “Stiamo affrontando la cosa in modo ordinato, passo dopo passo.” La Commissione Europea sembra quindi intenzionata a incrementare i finanziamenti e a considerare la rimozione delle sanzioni che sono in vigore da oltre dieci anni.