Il killer Bernardo Montoya è accusato di essere stato l’autore della violenza sessuale e dell’omicidio della giovane di 26 anni Laura Luelmo nel 2018
La vicenda riguarda il processo a Bernardo Montoya, accusato di aver rapito, violentato e ucciso la giovane maestra Laura Luelmo, nella casa dove lei aveva vissuto solo per tre giorni nel piccolo villaggio spagnolo di El Campillo, nella provincia di Huelva. Montoya, vicino di casa della vittima, era un recidivo con condanne per crimini violenti e rapine, ed è stato arrestato il 18 dicembre 2018, sei giorni dopo il delitto, alla periferia di Cortegana, dove nel 1994 aveva ucciso un’altra anziana signora durante una rapina.
Il processo contro Montoya è iniziato lunedì presso il Tribunale Provinciale di Huelva. Il pubblico ministero ha chiesto la massima pena, ovvero la “prisión permanente revisable”, per i colpevoli di crimini atroci come questo. Tuttavia, Montoya dovrà affrontare prima la decisione della giuria, composta da nove membri, che dovranno decidere se l’imputato è colpevole delle due ore di sofferenza inflitte a Luelmo prima della sua morte.
Secondo l’accusa pubblica, Montoya avrebbe attaccato la giovane maestra fuori dalla sua casa quando è tornata dal supermercato. La avrebbe costretta a entrare nella sua fatiscente casa di famiglia, dove viveva da due anni dopo essere stato rilasciato dal carcere, e avrebbe iniziato a picchiarla, calciandola e colpendola con un oggetto pesante. In seguito, l’avrebbe violentata e, dopo averla sottoposta a “sofferenza ingiustificata”, l’avrebbe colpita con un oggetto pesante, causandole la morte.
Montoya avrebbe poi messo il corpo di Luelmo nel bagagliaio della sua vecchia Alfa Romeo e l’avrebbe abbandonato in un’area difficile da raggiungere, invasa dalla vegetazione, vicino alla strada nazionale 346. Il suo corpo non è stato recuperato fino a cinque giorni dopo il delitto.
Il processo contro Montoya ha scosso la Spagna e ha riportato l’attenzione sulla sicurezza delle donne nel paese. La vicenda ha generato una forte reazione di protesta in tutta la nazione e ha portato alla nascita del movimento “Ni una menos” (“Nemmeno una in meno”), che si batte contro la violenza di genere.
Video
Una video storia raccontata dal canale YouTube Scary Monster True Crime.
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