Lo Stato di New York ha avviato un’azione legale contro PepsiCo, accusando l’azienda di danneggiare la salute pubblica e l’ambiente a causa dei suoi imballaggi in plastica monouso. Secondo la denuncia, PepsiCo è responsabile dell’inquinamento del fiume Buffalo, con il 17% dei rifiuti di plastica trovati nel fiume attribuiti alla compagnia. Il giudice ha precedentemente archiviato le accuse, definendole “speculative”, ma il procuratore generale Letitia James ha presentato un ricorso contro questa decisione
Lo Stato di New York ha avviato un’azione legale contro la PepsiCo, accusando l’azienda di bibite di causare danni alla popolazione e di non aver informato i consumatori riguardo ai rischi per la salute e per l’ambiente derivanti dagli imballaggi in plastica monouso. Nel corso del 2023, il governo dello Stato ha specificamente accusato la multinazionale di aver inquinato il fiume Buffalo con grandi quantità di plastica, mettendo in pericolo l’approvvigionamento idrico della città di Buffalo. Secondo le informazioni fornite, il 17% dei rifiuti di plastica rinvenuti nel fiume e nei suoi dintorni era riconducibile a prodotti della Pepsi.
Un giudice della città aveva inizialmente archiviato le accuse, definendole “speculative”. Tuttavia, il procuratore generale dello Stato, Letitia James, ha presentato un ricorso contro questa decisione, riaprendo il caso a livello giudiziario. Circa un mese fa, il giudice che aveva archiviato il caso aveva dichiarato che i responsabili dei rifiuti abbandonati erano i singoli consumatori e non l’azienda. In risposta a questa situazione, Letitia James ha affermato che il giudice ha “applicato erroneamente la legge e i fatti”.
Nella denuncia originale, il procuratore generale aveva accusato PepsiCo di essere uno dei maggiori produttori di rifiuti di plastica al mondo e di non aver avvisato i consumatori riguardo ai pericoli per la salute e l’ambiente legati ai suoi imballaggi. Inoltre, James ha sostenuto che Pepsi avrebbe ingannato i cittadini sulla reale efficacia delle procedure di riciclo dei suoi prodotti e sui suoi sforzi per ridurre l’inquinamento causato dalla plastica. L’inchiesta condotta dall’ufficio del procuratore ha rivelato che gli imballaggi in plastica della PepsiCo erano la principale fonte di inquinamento da plastica nel fiume Buffalo, con una quantità tre volte superiore rispetto a quella prodotta da McDonald’s, considerata la seconda azienda più responsabile.
Il procuratore generale James ha dichiarato: “Nessuna azienda è troppo grande per garantire che i propri prodotti non danneggino l’ambiente e la salute pubblica. Tutti i newyorkesi hanno un diritto fondamentale all’acqua pulita, eppure l’imballaggio e il marketing irresponsabili di PepsiCo mettono a repentaglio l’approvvigionamento idrico, l’ambiente e la salute pubblica di Buffalo”.
PepsiCo, che ha sede nello Stato di New York, produce e confeziona almeno 85 diversi marchi di bevande e 25 marchi di snack, molti dei quali vengono venduti in contenitori di plastica monouso. Secondo una recente ricerca condotta da un team internazionale di scienziati e pubblicata sulla rivista scientifica Science Advances, PepsiCo è tra le circa 60 multinazionali responsabili di quasi la metà dell’inquinamento mondiale da plastica. Insieme ad altre aziende come The Coca-Cola Company, Nestlé, Danone e Altria, PepsiCo è tra le cinque aziende che rappresentano quasi un quarto del totale dell’inquinamento da plastica.
Focalizzando l’analisi sugli Stati Uniti, uno studio condotto dall’organizzazione non governativa Break Free From Plastic ha raccolto dati su 2.125.415 articoli di rifiuti di plastica da 2.373 raccolte separate tra il 2018 e il 2022. Questo studio ha confermato che PepsiCo è il principale o secondo produttore di rifiuti di plastica marchiati raccolti ogni anno negli Stati Uniti d’America.