L’inchiesta della procura di Padova sugli Autovelox non omologati per fare cassa

La Procura di Padova ha avviato un fascicolo per l’ipotesi di “falso ideologico”, in seguito alle denunce contro i comuni che hanno installato autovelox “approvati” ma non “omologati”

L'inchiesta della procura di Padova sugli Autovelox non omologati per fare cassa

L’inchiesta sugli autovelox non omologati a Padova ha attirato l’attenzione della Procura, in seguito a denunce da parte di automobilisti e associazioni. In particolare, il Veneto è al centro di questa questione, una regione che ha visto anche gli attentati del noto ‘Fleximan’. Negli ultimi anni, molti comuni hanno installato numerosi apparecchi elettronici non omologati.

La Procura di Padova ha avviato un fascicolo per l’ipotesi di “falso ideologico”, in seguito alle denunce contro i comuni che hanno installato autovelox “approvati” ma non “omologati”. Questa distinzione è stata chiarita dalla recente sentenza della Cassazione (numero 10505 del 2024), che ha stabilito che le procedure di approvazione e omologazione “non sono equiparabili”. Solo l’omologazione ministeriale garantisce la precisione degli apparecchi e rende legittimi gli accertamenti e le sanzioni inflitte.

La sezione di Polizia giudiziaria ha iniziato a raccogliere documenti relativi ai vari iter amministrativi, concentrandosi principalmente sui comandi delle Polizie locali. Al centro dell’indagine ci sono nove autovelox installati a Padova e in altre località della provincia, tra cui Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, Carmignano di Brenta, Camposampiero, Piove di Sacco e Villa del Conte. In quest’ultimo comune, un autovelox era stato distrutto da ‘Fleximan’ il 22 gennaio scorso, ma riattivato poco dopo.

L’obiettivo dell’inchiesta è determinare se gli autovelox siano stati posizionati per motivi di sicurezza stradale o se il loro principale intento fosse quello di “fare cassa” per i comuni. Questa tesi è sostenuta dalle associazioni di automobilisti. L’associazione Altvelox, guidata dal presidente Gianantonio Sottile, sta conducendo una battaglia per i diritti degli automobilisti e si aspetta che altre Procure del Veneto aprano indagini simili.

Tra le strade segnalate dall’associazione vi è la regionale 53, che attraversa i territori di Cittadella, Carmignano di Brenta, Fontaniva e Galliera Veneta. Qui sono stati collocati dodici autovelox su un tratto di 15 chilometri, dove il limite di velocità è fissato a 70 chilometri all’ora. Gli esponenti di Altvelox affermano: “Una strada ampia, dritta e sicura, con pochi incidenti”. Le multe emesse tra il 2021 e il 2023 hanno generato un incasso totale di 17 milioni di euro.

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