Il mese di novembre si prospetta impegnativo per i contribuenti, che dovranno affrontare un’ondata di scadenze fiscali, soprattutto per quanto riguarda la tassazione su case e redditi
Il mese di novembre si prospetta impegnativo per moltissimi contribuenti, che dovranno affrontare un’ondata di scadenze fiscali, soprattutto per quanto riguarda la tassazione su case e redditi. Mentre il governo sta lavorando alla Legge di Bilancio 2025 senza prevedere nuove tasse, e forse con una riduzione dell’Irpef per il ceto medio, molti cittadini si trovano a fare i conti con quello che viene definito un mese “doloroso” dal punto di vista fiscale.
Infatti, la maggior parte delle scadenze fiscali è concentrata in determinati mesi dell’anno, e novembre è uno di quelli che più preoccupano i contribuenti. In particolare, questo mese è critico per i proprietari di immobili affittati con il regime di cedolare secca e per i lavoratori autonomi, che devono effettuare il versamento del secondo acconto sulle imposte sui redditi. Di seguito, i principali pagamenti previsti e chi dovrà affrontare le spese maggiori.
Cedolare secca: versamento unico o secondo acconto
A novembre, i proprietari di immobili che hanno scelto di affittare con la cedolare secca devono versare il saldo e l’acconto di questa imposta tramite il modello F24. L’acconto da pagare si basa sui dati del modello Redditi e può essere saldato in una o due rate.
- Versamento unico: se l’acconto non supera i 257,52 euro, va versato tutto insieme entro il 30 novembre di ogni anno (per quest’anno, la scadenza slitta al 2 dicembre poiché il 30 novembre cade di sabato).
- Versamento in due rate: se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, la seconda rata deve essere versata entro il 30 novembre.
A giugno, il saldo e la prima quota dell’acconto possono essere rateizzati, ma il pagamento di novembre deve essere effettuato in un’unica soluzione. Per dipendenti e pensionati che hanno scelto di addebitare questi importi in busta paga o sul cedolino della pensione, il versamento è già previsto per novembre, e gli importi verranno trattenuti direttamente a partire dalle pensioni erogate dal 1° novembre. In molti casi, questa scadenza può comportare un esborso significativo.
Secondo acconto sulle imposte sui redditi
La stangata di novembre non si limita alla cedolare secca. Tradizionalmente, in questo mese è previsto anche il secondo acconto sulle imposte sui redditi (compresa l’Irpef e l’imposta sostitutiva dell’Irpef, come appunto la cedolare secca legata ai canoni di locazione). Questo secondo acconto è spesso il più oneroso per i contribuenti.
Per alleggerire il carico, l’acconto di giugno derivante dalla dichiarazione dei redditi 2024, insieme al saldo dell’anno precedente, può essere rateizzato fino a dicembre, il che aiuta a distribuire i pagamenti su più mesi. Tuttavia, l’acconto di novembre rappresenta il 100% dell’imposta dichiarata per l’anno precedente e può essere versato in una o due rate:
- Unico versamento entro il 30 novembre: se l’acconto è inferiore a 257,52 euro.
- Due rate: se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, con la seconda rata da versare entro il 30 novembre (quest’anno posticipata al 2 dicembre).
Per i soggetti ISA o i contribuenti in regime forfettario, le condizioni cambiano leggermente:
- Versamento unico: se l’acconto è inferiore a 206 euro, da effettuare entro il 30 novembre.
- Due rate: se l’acconto è pari o superiore a 206 euro, con la seconda rata in scadenza sempre il 30 novembre.
Pagamenti cumulativi e sesta rata della rottamazione quater
Chi ha scelto di rateizzare il saldo e l’acconto di giugno si troverà a pagare cifre particolarmente alte a novembre, mese in cui si sommano diverse rateizzazioni:
- Sesta rata del saldo e primo acconto delle imposte sui redditi (Irpef, cedolare secca o imposte sostitutive come la flat tax per i contribuenti forfettari).
- Unico o secondo acconto di novembre per Irpef e imposte sostitutive.
- A questi si aggiunge la sesta rata della “rottamazione quater”, che scade il 30 novembre (spostata al 2 dicembre). La rottamazione quater permette una definizione agevolata delle cartelle esattoriali, ma richiede comunque di onorare le rate previste entro le scadenze fissate.
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