L’astinenza prolungata da liquidi prima di un’operazione chirurgica potrebbe presto diventare una pratica superata. Federico Bilotta, anestesiologo alla Sapienza di Roma e dirigente medico di Neuroanestesia e Neurorianimazione all’Umberto I, ha spiegato all’AGI le nuove linee guida emerse dal congresso della Società Europea di Anestesiologia e Terapia Intensiva (Esaic) a Monaco.
Attualmente, il digiuno preoperatorio prevede che i pazienti non assumano nulla dalla mezzanotte, ma questa prassi potrebbe cambiare. Il digiuno prolungato può causare disidratazione, riduzione della glicemia, complicazioni post-operatorie e aumento della risposta allo stress. Le nuove linee guida suggeriscono che i pazienti possono bere liquidi chiari fino a due ore prima dell’intervento. Questi liquidi includono acqua, tè, caffè (anche con latte) e succhi di frutta chiari come quello di mela. Inoltre, i pazienti possono masticare chewing gum fino all’ultimo momento.
Le nuove raccomandazioni mirano a ridurre i tempi di digiuno per migliorare le condizioni metaboliche ed emodinamiche dei pazienti, oltre a promuovere il loro benessere psicologico. Queste indicazioni sono il risultato del lavoro di una task force di esperti selezionati dall’Esaic, che ha impiegato oltre 18 mesi per sviluppare le nuove linee guida. Federico Bilotta, che ha presieduto la task force, ha sottolineato che le linee guida si basano su una revisione completa degli studi clinici pubblicati negli ultimi dieci anni.
La presentazione preliminare delle nuove linee guida è avvenuta al congresso di Monaco, ma l’implementazione ufficiale è prevista per fine 2024 o inizio 2025, dopo un ulteriore periodo di revisione da parte dei membri dell’Esaic. L’obiettivo è promuovere l’adozione di queste raccomandazioni nella pratica clinica.
Le principali novità delle linee guida includono la possibilità di bere liquidi chiari fino a due ore prima dell’intervento e di fare un pasto leggero 6-8 ore prima dell’operazione. Ad esempio, se l’intervento è programmato per il pomeriggio, i pazienti possono fare una colazione leggera fino alle 7 del mattino con tè e biscotti. Queste indicazioni sono supportate da evidenze cliniche che dimostrano che una minore durata del digiuno preoperatorio ha effetti positivi sul decorso clinico, riducendo le alterazioni emodinamiche e metaboliche e migliorando il benessere del paziente.
Il ripristino precoce della nutrizione post-operatoria e la masticazione del chewing gum una volta superati gli effetti dell’anestesia sono altre raccomandazioni delle nuove linee guida. Queste pratiche aiutano a ripristinare la funzionalità gastrointestinale più rapidamente.
La sfida principale delle nuove linee guida è modificare l’attuale standard di cura, che prevede il digiuno dalla mezzanotte. Questa pratica, introdotta nel 1946, si basava sull’opinione personale di un medico e non su evidenze cliniche. Cambiare questa consuetudine è complesso, ma necessario per migliorare il benessere e la sicurezza dei pazienti. Un programma di informazione coinvolgerà anestesisti, chirurghi, infermieri e altre figure professionali per promuovere l’adozione delle nuove modalità di gestione basate su evidenze cliniche.