Il professor Angelo D’Orsi: “Quando vedo il poliziotto che manganella con un piacere di farlo, due cose mi vengono in mente. Uno, per quel manganello c’è una sorta di rivalsa sociale verso lo studente, quasi invidia, tu stai studiando sei un privilegiato, io non sto qui a farmi massacrare con stipendi bassi. E la seconda cosa è il fatto che troppo spesso, tanto sovente quei poliziotti, e me lo dicevano nelle interviste che ho fatto dal ’69 al ’72, hanno assunto delle droghe, hanno assunto delle sostanze per reggere il peso, questo però ti fa perdere anche i freni inibitori”.
Parole che sono costate la denuncia alla magistratura da due sindacati della polizia. Il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani, precisa: “Il nostro legale ha depositato alla procura di Roma una denuncia querela nei confronti del professor Angelo D’Orsi”. Una scelta “a tutela della dignità professionale, personale e delle famiglie dei poliziotti”.
L’accademico, che vanta 50 libri, 100 saggi, quasi 1000 articoli scientifici, ed è allievo di Norberto Bobbio è ordinario di Storia del Pensiero Politico all’Università di Torino, ha pronunciato le frasi durante la trasmissione “Quarta Repubblica” del 26 febbraio. Angelo D’Orsi si definisce amareggiato per le denunce che “in passato sarebbero state impensabili. C’è un clima politico che non aiuta, basti pensare che il professor Luciano Canfora è stato denunciato dalla premier Meloni. Io non volevo ingiuriare proprio nessuno”.