Il 10 aprile, Alfonso Pisicchio viene messo ai domiciliari per un’inchiesta su presunti appalti truccati. Tra le accuse contestate, quella di aver sfruttato la propria influenza per ottenere un ritorno in termini elettorali e non solo. Nelle ore precedenti all’arresto, Pisicchio si dimette dal ruolo di commissario straordinario dell’agenzia regionale ARTI.
Lo aveva nominato a dicembre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Secondo quanto rivelato da Pisicchio, era stato proprio il presidente ad avvertirlo poco prima di essere arrestato. Emiliano avrebbe fatto riferimento a delle “fonti romane” che lo avrebbero avvisato su una svolta giudiziaria nei confronti dell’ex assessore.
“Dimettiti oppure ti rimuovo da commissario dell’ARTI”. Questo il contenuto del messaggio letto da Pisicchio durante l’interrogatorio. Alla richiesta di un incontro, Emiliano avrebbe declinato. La mattina del 10 aprile arrivano le dimissioni e in serata scattano i domiciliari per l’ex assessore.