Annullata la multa perché l’autovelox era “approvato” ma non “omologato”

Una sentenza della Cassazione ha deciso di annullare la multa per eccesso di velocità perché l’autovelox era stato “approvato” ma non “omologato” come richiesto dal codice della strada

Annullata la multa perché l'autovelox era approvato ma non omologato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribaltato una multa per eccesso di velocità emessa contro Andrea Nalesso, un avvocato di Treviso. Nalesso è stato multato per aver superato di soli 7 chilometri orari il limite di velocità consentito sulla tangenziale della città, fissato a 90 chilometri orari. Tuttavia, la Cassazione ha deciso di annullare la multa perché l’autovelox, utilizzato per rilevare la velocità dell’auto di Nalesso, era stato approvato ma non omologato come richiesto dal codice della strada.

Le decisioni della Cassazione spesso fungono da linee guida per i giudici che affrontano casi analoghi. Pertanto, i giudici di pace, che si occupano di ricorsi relativi alle multe per eccesso di velocità, potrebbero prendere spunto da questa sentenza per annullare le multe in tutti i casi in cui gli autovelox fossero stati solo approvati, ma non omologati.

La distinzione tra “approvazione” e “omologazione” degli autovelox è al centro di un lungo dibattito tra la giurisprudenza e il Ministero dei Trasporti. Secondo il Ministero, le due procedure sono equivalenti, poiché entrambe garantiscono la conformità degli strumenti alle normative di sicurezza. Tuttavia, molti giudici ritengono che vi sia una differenza sostanziale tra le due, con l’omologazione che richiede standard più rigorosi rispetto all’approvazione.

Questa discrepanza interpretativa deriva dalla formulazione poco chiara del Regolamento di esecuzione del codice della strada, che utilizza i termini “omologazione” e “approvazione” in modo intercambiabile. Il Ministero dei Trasporti sostiene che l’articolo 192 del Regolamento indichi chiaramente l’equivalenza tra le due procedure, poiché menziona entrambe le parole.

Tuttavia, la giurisprudenza ha ribadito più volte che vi è una distinzione tra le due procedure, sottolineando che l’omologazione richiede standard più rigorosi rispetto all’approvazione. Questo principio è stato confermato da diverse sentenze dei giudici di pace e dalla stessa Corte di Cassazione, che ora ha dato ragione all’avvocato Nalesso.

L’urgenza di chiarire questa questione è evidente data la diffusa presenza di autovelox sulle strade italiane. Secondo i dati più recenti, nel 2021 erano attivi oltre 14.000 sistemi di rilevamento della velocità in tutta Italia, con un aumento del 40% negli ultimi tre anni. La maggior parte di questi dispositivi si trova al Nord, con una concentrazione particolare in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.

La sentenza della Cassazione potrebbe spingere il Parlamento a intervenire per stabilire una distinzione chiara tra omologazione e approvazione degli autovelox, al fine di evitare incertezze e controversie future.

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.
Potrebbero interessarti anche questi articoli: