Antonio Porto, segretario nazionale del sindacato di Polizia Osa: “Le bare di Bergamo a noi hanno posto una domanda: perché una bara a camion quando ne potevano andare due, tre..?”
Un passaggio dell’audizione in Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid ha riacceso il dibattito sulla gestione delle bare di Bergamo durante i giorni più drammatici della pandemia. La frase in questione, che ha attirato molta attenzione, è: “Le bare di Bergamo a noi hanno posto una domanda: perché una bara a camion quando ne potevano andare due, tre..?”.
Le dichiarazioni di Antonio Porto
Antonio Porto, segretario nazionale del sindacato di Polizia Osa, ha precisato il contesto delle sue affermazioni, citando articoli pubblicati il 18 marzo 2020, nei giorni in cui si verificò la famosa “sfilata” dei camion militari a Bergamo. Secondo Porto, una testata giornalistica parlava di 70 mezzi coinvolti, mentre altre fonti riportavano il trasporto di 65 bare. Porto ha affermato: “Non sono io a dover dimostrare cosa mi abbia portato a fare quelle dichiarazioni, le mie fonti sono sicuramente attendibili”. Ha poi aggiunto che già allora circolavano dubbi sulla reale capienza dei camion, ma non ha mai sostenuto che fossero vuoti. Secondo lui, una documentazione dettagliata sui mezzi e sui carichi potrebbe essere fornita solo dall’Esercito.
I dati del Comune di Bergamo
Giacomo Angeloni, assessore ai servizi cimiteriali del Comune di Bergamo, che aveva supervisionato le operazioni di caricamento delle bare, ha spiegato che i camion trasportavano tra 8 e 10 feretri ciascuno. Inoltre, ha precisato che 75 era il numero complessivo dei veicoli militari impiegati nella zona rossa della provincia in quel periodo.
La versione dell’Esercito
Il tenente colonnello Giuseppe Regina, che coordinò l’operazione, ha fornito una versione diversa. Intervistato due anni dopo dall’AGI, Regina ha parlato di un corteo di dieci camion militari per la sfilata del 18 marzo, un numero che, secondo lui, è coerente con le immagini diffuse dai media.
Le affermazioni del Sindaco di Bergamo
Durante il quarto anniversario degli eventi, il sindaco Giorgio Gori ha ricordato che il 18 marzo 2020, alle ore 21, partì il primo convoglio. Secondo il sindaco, i camion, divisi in tre carovane, trasportavano complessivamente 73 feretri. Il suo ufficio stampa ha confermato che i veicoli erano dieci e si dirigevano verso tre destinazioni diverse.
Altre testimonianze
Una giornalista di una testata locale ha precisato che i trasporti effettuati dai mezzi militari non si limitarono agli episodi del 18 marzo e del 21 marzo, ma continuarono per diversi giorni, con i camion in movimento nella città di Bergamo.
La confusione sui numeri
Le dichiarazioni in Commissione Covid hanno creato ulteriore confusione sui numeri e sulle modalità delle operazioni. Per chiarire la situazione, sarebbe utile un accesso formale agli atti ufficiali che documenti con precisione il numero di veicoli e di bare trasportate.
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