Gli albergatori italiani sono in rivolta per una bozza di norma che potrebbe aumentare la tassa di soggiorno. Questa misura potrebbe essere inclusa in un prossimo decreto e prevederebbe l’estensione dell’imposta a tutti i comuni, con aumenti fino a 25 euro al giorno
Gli albergatori italiani sono in rivolta per una bozza di norma che potrebbe aumentare la tassa di soggiorno. Secondo l’ANSA, questa misura potrebbe essere inclusa in un prossimo decreto e prevederebbe l’estensione dell’imposta a tutti i comuni, con aumenti fino a 25 euro al giorno per pernottamenti in hotel di lusso. Gli incassi della tassa, destinati non solo al turismo ma anche alla gestione dei rifiuti, hanno suscitato preoccupazione tra gli operatori del settore.
La norma prevede che l’imposta di soggiorno venga applicata a tutti i comuni che lo desiderano, non solo a quelli turistici o capoluoghi. Gli importi sarebbero rimodulati: fino a 5 euro per pernottamenti sotto i 100 euro e fino a 25 euro per quelli oltre 750 euro a notte. Ad esempio, una camera in un hotel a tre stelle da 100 euro potrebbe comportare una tassa di soggiorno di 10 euro per notte. Federalberghi ha evidenziato che questo aumento è paragonabile al raddoppio dell’IVA.
Il ministero del Turismo ha dichiarato che le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli attori istituzionali non sono ancora concluse e che il dialogo riprenderà a settembre. Tuttavia, tra gli operatori di Confindustria Alberghi c’è preoccupazione per l’approvazione imminente di un nuovo testo che potrebbe eliminare alcuni dei capisaldi della riforma in discussione. Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi, ha espresso sorpresa per questa mossa improvvisa, sottolineando che il vincolo di destinazione del gettito, nato per il sostegno delle attività turistiche, potrebbe essere indebolito.
Federalberghi si oppone fermamente alla proposta di estendere e aumentare l’imposta di soggiorno. Sottolinea che il settore turistico è fondamentale per l’economia del Paese e che ha appena rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro, sostenendo un onere significativo. La federazione ricorda che, in vista del Giubileo, il tetto massimo dell’imposta di soggiorno è stato già elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona, e che la possibilità di usarla per coprire i costi della raccolta rifiuti ne ha snaturato le finalità.
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