La Svezia ha autorizzato l’Ucraina a utilizzare le sue armi militari per colpire in profondità la Russia. Tuttavia, queste armi tattiche non hanno la capacità di raggiungere obiettivi lontani all’interno del territorio russo.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, la Svezia ha fornito 37 miliardi di corone svedesi (circa 3,5 miliardi di dollari) in aiuti militari all’Ucraina. Tra le armi inviate ci sono gli obici semoventi Archer, mezzi blindati, carri armati, missili antinave e missili anticarro. Tuttavia, nessuna di queste armi è in grado di colpire in profondità la Russia. Ad esempio, il missile antinave RBS-17 ha una gittata di soli 9 km.
Il Ministro della Difesa svedese, Pål Jonson, ha dichiarato al quotidiano svedese Hallandsposten che l’Ucraina, essendo stata vittima di una “guerra di aggressione illegale e non provocata” da parte della Russia, ha il diritto di difendersi con tutti i mezzi necessari, anche colpendo il territorio nemico, purché le azioni militari siano conformi alle leggi di guerra. Jonson ha sottolineato che la Svezia sostiene il diritto internazionale e il diritto dell’Ucraina di difendersi.
La scorsa settimana, il governo svedese ha annunciato un nuovo sostegno militare a Kyiv, stanziando 75 miliardi di corone svedesi (circa 7 miliardi di dollari) nei prossimi tre anni.
Il capo della NATO, Jens Stoltenberg, ha esortato i membri dell’alleanza ad allentare i divieti sull’uso delle armi fornite all’Ucraina, sostenendo che impedire a Kyiv di colpire obiettivi all’interno della Russia renderebbe difficile la difesa del paese. Tuttavia, l’Italia e la Germania hanno espresso la loro opposizione a questa proposta, temendo un’escalation del conflitto. Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito che un uso più ampio delle armi fornite da Berlino potrebbe trasformare il conflitto in una “grande guerra”.