La richiesta di pagamento per ottenere la cartella clinica è illegittima

Dal 26 ottobre 2023, i pazienti non devono più pagare per ricevere la prima copia della loro cartella clinica, grazie a una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittimo il pagamento di una tassa che variava tra i 10 e i 30 euro

La richiesta di pagamento per ottenere la cartella clinica è illegittima

Quando un paziente richiede la propria cartella clinica a una struttura sanitaria, spesso si trova di fronte a una richiesta di pagamento, solitamente compresa tra i 10 e i 30 euro. Tuttavia, dal 26 ottobre 2023, questa pratica è stata dichiarata illegittima dalla Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che la prima copia della cartella clinica deve essere fornita gratuitamente al paziente che ne fa richiesta. La sentenza della Corte è nata in seguito a una controversia legale in Germania tra una paziente e il suo odontoiatra, arrivata fino alla Cassazione.

La Corte ha chiarito che, nell’ambito del rapporto tra medico e paziente, il diritto di ottenere una copia dei dati personali trattati implica che venga consegnata una riproduzione fedele e comprensibile di tutti i dati contenuti nella cartella clinica. Questo diritto comprende l’ottenimento di una copia completa dei documenti presenti nella cartella medica del paziente. Questa interpretazione è basata sul Regolamento Europeo sulla protezione dei dati.

In seguito a questa sentenza, la Regione Lazio ha emesso una circolare indirizzata alle ASL del territorio, specificando che la prima copia della cartella clinica richiesta dal paziente deve essere rilasciata gratuitamente e senza alcun costo aggiuntivo. Nonostante ciò, molte strutture sanitarie continuano a richiedere il pagamento per fornire le cartelle cliniche.

Un caso segnalato riguarda un paziente che aveva pagato 15 euro a una struttura sanitaria di Roma per ottenere la propria cartella clinica dopo un ricovero. Dopo aver inviato una prima email alla struttura e, successivamente, una PEC alla Regione Lazio, il paziente è riuscito a ottenere il rimborso dell’importo pagato.

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