La Guardia di Finanza ha smascherato 26 bagarini che operavano nel mercato dei biglietti per concerti in Italia

Notizia dell’ultima ora: La Guardia di Finanza ha smascherato 26 bagarini che operavano nel mercato dei biglietti per concerti in Italia


21 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – La Guardia di Finanza ha smascherato 26 bagarini che operavano nel mercato dei biglietti per concerti in Italia. Questi bagarini, persone comuni nella vita di tutti i giorni, sono stati individuati grazie a un’indagine condotta dalle autorità finanziarie. Tra di loro c’è uno studente universitario di Bologna che possiede una casa molto grande, un telefono di fascia alta e una moto di lusso. C’è anche una casalinga di Roma che, attraverso la rivendita di biglietti online, riesce a pagare il mutuo per sé e i suoi figli. Altri individui coinvolti includono un impiegato di un’azienda informatica di Torino, il cui tenore di vita è sproporzionato rispetto al suo reddito dichiarato di 40.000 euro lordi all’anno, e un disoccupato di Palermo, che si mostra sempre ben vestito e con gioielli di valore.

Durante il periodo compreso tra il 2022 e il 2023, questi bagarini hanno acquistato 15.000 biglietti per 278 concerti, ottenendo profitti superiori a 2,5 milioni di euro dalla rivendita a prezzi gonfiati. Tali somme non sono state dichiarate al fisco, rendendo queste attività esentasse.

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Roma hanno portato alla scoperta delle tre principali piattaforme legali di vendita di biglietti che, in teoria, permettono l’acquisto di soli 4 biglietti per acquirente. I bagarini si iscrivono a queste piattaforme utilizzando nomi e codici fiscali falsi, compresi quelli di persone decedute o rubati. In alcuni casi, tabaccai disonesti forniscono alle stesse persone grandi quantità di biglietti, fino a 800 o 900 in una volta sola. Gli scambi di denaro avvengono in contanti o tramite piattaforme come Viagogo, che è stata multata due volte dall’Autorità garante per le comunicazioni nel 2022 e nel 2023.

L’Autorità garante per le comunicazioni (AgCom) sanzionerà queste 26 persone con multe fino a 150.000 euro. Inoltre, saranno tenute a pagare le tasse su ogni euro guadagnato. La Guardia di Finanza segnalerà anche coloro che potrebbero essere collegati al crimine organizzato tra i 26 individui coinvolti, in particolare coloro che hanno investito fino a 60.000 euro in un anno per l’acquisto dei biglietti, nonostante fossero disoccupati. Le autorità stanno inoltre esaminando il sistema degli SMS per verificare l’identità delle persone e se sia possibile utilizzare lo stesso numero di telefono per creare più profili falsi.

Le norme anti-bagarinaggio del 2017 e le circolari dell’Agenzia delle Entrate del 2019 stabiliscono che gli steward dovrebbero verificare se il nome stampato sul biglietto corrisponde a quello riportato sul documento di identità dello spettatore. Tuttavia, i controlli effettuati dagli steward sono rari e, in alcuni casi, i bagarini si preoccupano di effettuare il cambio nominativo sui biglietti per metterli a norma. Le piattaforme legali guadagnano tra 2,5 e 4 euro per ogni correzione del nome effettuata.

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