La Cina consuma ora più energia pro capite rispetto all’Europa, come riportato dall’Istituto per l’Energia nella sua “Statistical Review of World Energy”. Questo cambiamento è dovuto a una maggiore domanda del settore industriale cinese. Al contrario, in Europa la domanda di energia dei produttori industriali sta diminuendo a causa degli elevati costi energetici, che spingono le aziende a delocalizzare o a ridurre la produzione.
Nonostante l’aumento del consumo energetico, l’intensità di carbonio dell’energia utilizzata in Cina è diminuita. Il paese è leader nella costruzione di nuove centrali a carbone, ma anche nelle aggiunte di capacità eolica e solare. L’anno scorso, la Cina ha aggiunto più capacità eolica e solare rispetto al resto del mondo combinato, contribuendo a ridurre l’intensità di carbonio dell’energia.
La Cina ha prodotto più della metà del carbone mondiale nel 2023 e, insieme a India, Indonesia e Australia, ha contribuito al 97% della produzione globale di carbone. Il paese è rimasto il maggior consumatore di questa risorsa energetica, con il 56% del consumo totale. Tuttavia, l’India sta rapidamente recuperando terreno, avendo superato il consumo combinato di carbone di Europa e Nord America.
La Cina ha annunciato l’intenzione di raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica prima del 2030 e di diventare un’economia a zero emissioni entro il 2060. L’aumento della produzione di energia eolica e solare fa parte di questo piano, anche se il paese continua a investire in carbone e nucleare.
Secondo un rapporto dell’AIE, l’anno scorso la Cina ha commissionato una quantità di nuova capacità solare pari al totale globale del 2022, e le sue nuove aggiunte di energia eolica sono aumentate del 66% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti cinesi nelle tecnologie di transizione energetica hanno rappresentato un terzo del totale globale dell’anno.
Nel frattempo, l’Unione Europea sta affrontando una deindustrializzazione accelerata, che porta a una diminuzione del consumo energetico pro capite. La Commissione Europea sembra concentrata sulla distribuzione del potere, piuttosto che sul benessere dei cittadini, in un contesto di riduzione dell’uso energetico.