L’accordo prevede, tra le altre cose, la sospensione del tetto del debito per due anni e una serie di tagli alla spesa pubblica
1 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – La Camera americana ha approvato con un voto cruciale e bipartisan un accordo tra la Casa Bianca e l’opposizione repubblicana per evitare un default storico e scioccante degli Stati Uniti. L’accordo prevede la sospensione del tetto del debito per due anni e una serie di tagli alla spesa pubblica. Tuttavia, il voto è stato impegnativo, evidenziando tensioni e disaccordi soprattutto tra i repubblicani, che detengono la maggioranza alla Camera. 149 deputati conservatori hanno votato a favore dell’accordo, mentre 71 si sono opposti. Nella minoranza democratica, 165 hanno votato a favore e 46 si sono espressi contro. La legislazione è stata approvata con un totale di 314 voti contro 117.
La rivolta della destra è fallita nel tentativo di bloccare l’accordo, nonostante abbiano minacciato di farlo. I ribelli hanno criticato i tagli di spesa contenuti nell’accordo, nonostante siano stati difesi dallo Speaker della Camera, Kevin McCarthy. Inizialmente, un voto procedurale rischiava di fallire, ma le ipotesi di rimuovere McCarthy dalla carica di Speaker non hanno avuto successo. I 149 repubblicani favorevoli all’accordo hanno rappresentato il numero promesso da McCarthy. Tra i democratici contrari, le critiche si sono concentrate sui tagli, soprattutto nel campo del welfare, considerati eccessivi.
Ora l’accordo dovrà passare al Senato, dove potrebbero esserci ostruzionismi e ritardi da parte di alcuni esponenti ultra-conservatori. Il Senato potrebbe dover restare riunito anche durante il fine settimana. L’approvazione definitiva deve avvenire entro lunedì 5 giugno, data indicata dal Tesoro americano come possibile catastrofico default in assenza di un intervento sul tetto del debito, che ha raggiunto quota 31.400 miliardi. Tuttavia, l’approvazione finale è considerata ormai certa.
L’accordo sospende il tetto del debito fino a gennaio 2025, consentendo al governo di continuare ad indebitarsi e adempiere ai propri obblighi fino dopo le prossime elezioni presidenziali del 2024. In cambio, sono previsti tagli per 136 miliardi di dollari durante lo stesso periodo. Secondo le stime dell’Ufficio di bilancio del Congresso, se la spesa tornerà a crescere solo gradualmente, potrebbero essere generati risparmi di 1.500 miliardi nel corso di dieci anni. Dopo i primi due anni, tuttavia, i limiti di spesa non saranno vincolanti.
L’accordo non revoca le principali leggi varate dal presidente Joe Biden, come la legge sulla transizione energetica Inflation Reduction Act. Tuttavia, prevede riduzioni nella spesa discrezionale nel 2024, con un ritorno ai livelli del 2023, seguite da aumenti minimi dell’1% nel 2025, una volta sottratto l’effetto dell’inflazione.
L’accordo si basa anche sul recupero di almeno 30 miliardi di dollari dai fondi anti-Covid che non sono stati ancora utilizzati. Inoltre, prevede un incremento di 80 miliardi di dollari per il potenziamento delle attività fiscali federali al fine di combattere l’evasione fiscale. Nel campo del welfare, sono previste restrizioni che estendono gli obblighi di impiego per ricevere buoni pasto e assegni familiari anti-povertà a coloro che hanno tra i 50 e i 54 anni, esentando veterani, senza tetto e giovani. Inoltre, viene revocata la moratoria sul debito degli studenti.
Nel settore della regolamentazione, l’accordo semplifica l’autorizzazione ambientale per grandi progetti energetici e accelera la costruzione di un controverso gasdotto da 6,6 miliardi di dollari in West Virginia, che è sostenuto sia dai repubblicani che dai democratici moderati, ma è osteggiato dagli ambientalisti. La legge non include nuove tasse per i ceti più abbienti o per le grandi aziende, come auspicato da Biden.
Ora l’accordo dovrà affrontare l’esame del Senato, e potrebbero sorgere ulteriori sfide e ritardi da parte di esponenti ultra-conservatori. Tuttavia, si ritiene che l’approvazione finale sia probabile. L’accordo rappresenta un compromesso di due anni che sospende il tetto del debito, ma introduce anche tagli alla spesa e alcune riforme.
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