La BCE, per affrontare l’inquinamento industriale tra le società incluse nel suo portafoglio di asset, prevede di imporre obiettivi di riduzione delle emissioni per le aziende coinvolte nei suoi programmi di acquisto di obbligazioni
La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato misure drastiche per affrontare l’inquinamento industriale tra le società incluse nel suo portafoglio di asset. Secondo un recente rapporto sul clima, la BCE, che detiene circa 350 miliardi di euro di debito societario, prevede di imporre obiettivi di riduzione delle emissioni per le aziende coinvolte nei suoi programmi di acquisto di obbligazioni, incluso il Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp).
Il Consiglio direttivo della BCE, guidato da Christine Lagarde, intende applicare sanzioni o altre azioni correttive contro le società che non rispettano tali obiettivi ambientali. Il piano mira a orientare i reinvestimenti dell’Asset Purchase Programme (App) e del Pepp verso società più eco-sostenibili, mentre si amplia la valutazione climatica a un portafoglio di asset del valore di 4,5 trilioni di euro.
L’approccio della BCE riflette un impegno deciso nel considerare il cambiamento climatico come un rischio finanziario significativo, incentivando le banche e le società dell’Eurozona a trasformare le loro attività finanziarie verso la decarbonizzazione. L’obiettivo è anche quello di ridurre l’intensità di carbonio delle attività aziendali incluse nel suo bilancio, evidenziando già una diminuzione del 50% nell’intensità di carbonio media ponderata delle partecipazioni della BCE dal 2018 al 2022.
Il rapporto indica che la BCE potrebbe adottare misure punitive più severe, compreso il disinvestimento, per le società che non migliorano le proprie pratiche ambientali, sebbene i dettagli specifici delle sanzioni non siano ancora stati resi pubblici.
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