La Banca Centrale Europea decide di ridurre il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base. Grazie a questa riduzione i tassi sui mutui potrebbero scendere sotto il 3%

La Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 3%. Questo è il quarto taglio effettuato dalla BCE da quando ha iniziato a modificare la sua politica monetaria nella primavera scorsa. Grazie a questa riduzione, i tassi sui mutui potrebbero scendere sotto il 3%, comportando un risparmio significativo per i mutuatari. Ad esempio, un prestito immobiliare di 200.000 euro a 25 anni potrebbe far risparmiare fino a 80.000 euro rispetto al 2023. Inoltre, i tassi sui crediti al consumo potrebbero calare fino all’8%, con un risparmio di oltre 11.700 euro per un’auto acquistata a rate e di 167 euro per una lavatrice. La BCE ha anche rivisto al ribasso le previsioni di inflazione e crescita per il periodo 2024-2027, prevedendo un’inflazione del 2,4% nel 2024 e una crescita economica dell’0,7%. Il taglio dei tassi è stato accolto positivamente dai mercati azionari europei, mentre l’euro ha perso valore rispetto al dollaro

La Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali. Con questa decisione, il tasso sui depositi si attesta al 3%. Si tratta del terzo taglio consecutivo dopo le prime riduzioni avviate a giugno di quest’anno. Questo intervento ha l’obiettivo di favorire una stabilizzazione dell’inflazione e sostenere la crescita economica nell’area euro.

Secondo quanto dichiarato dalla BCE, l’obiettivo è quello di riportare l’inflazione al target del 2% nel medio termine. “La politica monetaria sarà adattata in base ai dati economici che raccoglieremo, senza seguire percorsi prestabiliti”, ha dichiarato il Consiglio Direttivo dell’istituto.

Mark Wall, capo economista europeo della Deutsche Bank, ha commentato: “Questa decisione segnala una tendenza verso una politica più flessibile”. Aggiunge inoltre che la BCE, pur considerando ancora rigide le condizioni di finanziamento, ha abbandonato l’idea di mantenere una linea restrittiva per un lungo periodo.

Le ripercussioni sui mutui e i prestiti
Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), la riduzione dei tassi potrebbe portare benefici tangibili per chi ha o intende richiedere un mutuo. Si stima che i tassi sui mutui possano scendere al di sotto del 3%, con una media del 2,9%. Questo permetterebbe a chi contrae un mutuo di risparmiare somme considerevoli. Per esempio, su un prestito di 200.000 euro da restituire in 25 anni, il risparmio potrebbe arrivare a circa 80.000 euro rispetto al 2023, pari a una riduzione del 21,9%.

Anche i crediti al consumo potrebbero diventare più convenienti. Il tasso medio potrebbe calare fino all’8%, con risparmi evidenti. Per un’automobile del valore di 25.000 euro acquistata interamente a rate in 10 anni, il costo complessivo potrebbe diminuire di oltre 11.705 euro rispetto allo scorso anno, pari al 23,9% in meno. Persino per beni di consumo più piccoli, come una lavatrice da 750 euro finanziata in 5 anni, il risparmio sarebbe di 167 euro.

Previsioni su inflazione e crescita
La BCE ha anche aggiornato le sue previsioni economiche per i prossimi anni. Per l’inflazione complessiva, si prevede:
2,4% nel 2024
2,1% nel 2025
1,9% nel 2026
2,1% nel 2027, con l’entrata in vigore del sistema di scambio delle emissioni ETS.

La crescita economica nell’area euro è invece stimata a:
0,7% nel 2024
1,1% nel 2025
1,4% nel 2026
1,3% nel 2027

Michael Field, analista di Morningstar, ha osservato che i rischi per l’economia europea sono ancora presenti, ma che il pericolo di un’economia surriscaldata è ormai ridotto.

Reazioni dei mercati e confronto internazionale
La decisione della BCE è stata accolta positivamente dai mercati azionari europei, che hanno registrato lievi aumenti, mentre l’euro ha perso terreno rispetto al dollaro. “I mercati obbligazionari potrebbero beneficiare di questa decisione, con un aumento dei prezzi delle obbligazioni esistenti emesse in periodi di tassi più alti”, ha aggiunto Field.

Intanto, anche altre banche centrali stanno valutando le loro politiche. La Banca Nazionale Svizzera ha sorpreso i mercati con un taglio dei tassi dello 0,5%, mentre la Federal Reserve americana e la Banca d’Inghilterra annunceranno le loro decisioni nei prossimi giorni.

Preston Caldwell, economista statunitense, ha sottolineato che le divergenze tra la BCE e la Fed potrebbero influenzare i mercati valutari, con un possibile indebolimento dell’euro a vantaggio delle esportazioni europee.