LASTAMPA – L’Italia è scesa dal 3° al 9° per aspettativa di vita

L’Italia ha perso posizioni nella classifica mondiale delle aspettative di vita, scendendo dal 3° al 9° posto

L'Italia è scesa dal 3 al 9 per aspettativa di vita
5 DICEMBRE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – L’Italia ha perso posizioni nella classifica mondiale delle aspettative di vita, scendendo dal 3° al 9° posto. La spesa per la sanità è ancora la più bassa tra i Paesi Ocse, mentre la carenza di infermieri è un problema grave.

Il rapporto “Health at a Glance 2023” dell’Ocse ha fotografato la situazione della sanità in Italia, con dati non incoraggianti. L’aspettativa di vita alla nascita è scesa da 83,8 anni nel 2022 a 82,7 anni nel 2023, un dato inferiore alla media Ocse di 80,3 anni.

Questo risultato è dovuto a diversi fattori, tra cui l’aumento della mortalità per malattie cardiovascolari e respiratorie, nonché l’aumento del numero di decessi causati dall’inquinamento atmosferico.

L’Italia è anche tra i Paesi Ocse con la spesa sanitaria più bassa, pari a 4.291 dollari pro capite. Questo dato è inferiore alla media Ocse di 4.986 dollari e a quello di altri Paesi europei, come la Germania (8.000 dollari) e la Francia (6.630 dollari).

Inoltre, l’Italia ha una forte carenza di infermieri. Nel nostro Paese si contano infatti 6,2 infermieri ogni 1.000 abitanti, a fronte di una media Ocse di 9,2.

Fattori di rischio

Il fumo, il consumo di alcolici e l’obesità sono i tre principali fattori di rischio individuali per le malattie non trasmissibili, che contribuiscono a un’ampia quota di decessi a livello mondiale. Anche l’inquinamento atmosferico è un determinante ambientale critico per la salute.

Il fumo uccide 8 milioni di persone ogni anno a livello globale. I tassi di fumatori sono diminuiti nella maggior parte dei Paesi Ocse nell’ultimo decennio, passando in media dal 20,4% del 2011 al 15,9% del 2021. Nella Repubblica Slovacca, Lussemburgo e Turchia, invece, i tassi sono leggermente aumentati. In Italia la percentuale di fumatori quotidiani tra gli over 15 è di 19,1, un dato che si attesta sopra la media Ocse del 16%.

Vanno meglio le cose riguardo il consumo di alcol. Quanto al consumo pro capite nella popolazione over 15 l’Italia si attesta al 7,7 al di sotto della media Ocse di 8,6.

Anche guardando all’obesità i numeri italiani possono considerarsi positivi con un dato che si ferma a 12 al di sotto alla media Ocse di 19,5.

Spesa, personale e posti letto

Per spesa pro capite a parità di potere d’acquisto l’Italia spende 4.291 dollari, un dato che continua ad attestarsi sotto la media Ocse di 4.986 dollari. Il confronto resta impietoso rispetto ai grandi Paesi europei come la Germania che spende quasi il doppio (8.000 dollari) e la Francia (6.630). Spende più dell’Italia anche la Spagna con4.432 dollari pro capite.

Il dato ovviamente non migliora in rapporto al Pil. L’Italia destina il 9% del Pil alla sanità, una quota leggermente al di sotto della media Ocse del 9,2%, ma ancora una volta di molto inferiore rispetto a Germania (12,7%) e Francia (12,1%).

Quanto al numero di operatori sanitari in rapporto agli abitanti, l’Italia conferma di avere una buona quantità di medici ma una forte carenza di infermieri. Nel nostro Paese si contano infatti 4,1 medici ogni 1.000 abitanti, dato superiore rispetto alla media Ocse di 3,7; ma soli 6,2 infermieri a fronte di una media Ocse di 9,2 per 1.000 abitanti.

Molto male anche la dotazione di posti letto ospedalieri. L’Italia ha 3,1 posti letto ospedalieri per 1.000 abitanti, la media Ocse è di 4,3. La Germania ne ha oltre il doppio (7,8) e anche la Francia quasi doppia il dato italiano (5,7).

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