Khalid Sheikh Mohammed, accusato di aver organizzato gli attacchi dell’11 settembre, si dichiarerà colpevole

Khalid Sheikh Mohammed, accusato di essere l’ideatore degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, insieme a due suoi complici, ha raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per evitare la pena di morte

Khalid Sheikh Mohammed, accusato di aver organizzato gli attacchi dell’11 settembre, si dichiarerà colpevole

Khalid Sheikh Mohammed, accusato di essere l’ideatore degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, insieme a due suoi complici, ha raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per evitare la pena di morte. Questo accordo rappresenta uno sviluppo significativo in uno dei processi più controversi nella storia recente degli Stati Uniti. Negli attentati dell’11 settembre, i più gravi della storia statunitense, persero la vita 2.976 persone, e il processo va avanti da oltre quindici anni.

L’accordo, annunciato dal Dipartimento della Difesa statunitense, è stato approvato da un funzionario incaricato di controllare il tribunale militare che segue il caso. Khalid Sheikh Mohammed, insieme a Walid bin Attash e Mustafa al Hawsawi, detenuti nella prigione militare di Guantánamo, si dichiareranno colpevoli delle accuse contro di loro. Una commissione di funzionari militari determinerà la loro pena “in cambio dell’eliminazione della pena di morte come possibile condanna”. I tre hanno accettato di partecipare a un processo per rispondere alle domande delle famiglie delle vittime sugli attacchi dell’11 settembre, previsto per l’estate del 2025.

Le negoziazioni per l’accordo andavano avanti da due anni. Mohammed, Attash e al Hawsawi erano stati incriminati nel 2008 insieme ad altri due uomini, ma le accuse caddero nel 2010 durante un tentativo fallito del presidente Obama di spostare il processo da Guantánamo a New York. La procura militare incriminò nuovamente i cinque uomini nel 2011 e il processo iniziò l’anno successivo.

La prigione di Guantánamo, situata fuori dal territorio statunitense, ha suscitato molte polemiche riguardo al trattamento dei detenuti e alla gestione del processo. Organizzazioni per i diritti umani, giuristi e le Nazioni Unite hanno denunciato la mancanza di trasparenza, episodi di abusi e torture nei confronti dei detenuti, e i ritardi che hanno prolungato il processo. Lo status legale dei detenuti è sempre stato poco chiaro e una legge del 2015 ha impedito loro di essere trasferiti negli Stati Uniti per il processo.

Al momento, l’unica persona condannata per gli attentati dell’11 settembre è Zacarias Moussaoui, che sta scontando sei ergastoli nel carcere di massima sicurezza ADX Florence in Colorado. Moussaoui non partecipò attivamente agli attentati, ma fu condannato per non averli prevenuti e per aver mentito all’FBI nelle settimane precedenti.

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