ISPRA – Nel Mediterraneo tornano a crescere i coralli

Un rilevante incremento della presenza di coralli e una significativa riduzione dei rifiuti marini nel Mediterraneo emergono dal recente rapporto dell’Ispra


11 OTTOBRE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Un rilevante incremento della presenza di coralli e una significativa riduzione dei rifiuti marini nel Mediterraneo emergono dal recente rapporto dell’Ispra. Durante un convegno a Palermo, nell’ambito del Sistema nazionale per la salvaguardia dell’ecosistema marino, sono stati presentati i dati più recenti sullo stato dell’ambiente marino in questa regione.

L’Ispra ha condotto una dettagliata analisi che ha identificato formazioni di coralli in 8 regioni italiane, coinvolgendo 160 siti di studio. Le principali specie osservate includono eunicella, pentapora e paramuricea. Inoltre, sono stati scoperti “letti a rodoliti”, piccole alghe calcaree simili al popcorn, in 37 aree monitorate.

Tuttavia, il quadro non è altrettanto positivo per la posidonia oceanica al largo delle coste italiane. L’Ispra ha osservato che il 25% dei siti presenta una bassa densità di fasci al metro quadrato. Nonostante ciò, nel 63% dei casi, su circa 100 aree monitorate, la densità è risultata essere di tipo “normale”, e nell’11% “eccezionale”.

Un dato notevole riguarda la marcata diminuzione dei rifiuti marini. Negli ultimi anni, i rifiuti spiaggiati sono diminuiti quasi della metà, passando da 460 nel 2015 a 273 nel 2021 per ogni 100 metri di litorale. Tuttavia, i numeri si collocano ancora al di fuori degli obiettivi dell’Unione Europea, che stabilisce un limite di 20 per un buono stato ambientale.

Per quanto concerne i rifiuti in acqua, nel periodo 2018-2022 si è registrata una densità costiera media di 105 oggetti per chilometro quadrato e una densità media offshore di 3 oggetti. Gli oggetti analizzati sono prevalentemente polimeri artificiali, di cui il 20% è plastica monouso.

Il rapporto ha anche esaminato le specie aliene, concentrandosi sulle aree portuali, registrando la presenza di ben 78 specie, con una distribuzione variegata nei mari Adriatico, Ionio e Tirreno.

Un segnale di miglioramento emerge riguardo all’eutrofizzazione marina, un processo che può causare fioriture di alghe e riduzione di ossigeno. Questo progresso è attribuibile a misure adottate negli ultimi 40 anni, tra cui la diminuzione del fosforo nei detergenti, l’uso ridotto di fertilizzanti e il miglioramento degli impianti di depurazione e fognari.

Maria Siclari, direttore generale dell’Ispra, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca per sviluppare una strategia marina coerente con gli obblighi europei e internazionali. Vincenzo Infantino, direttore generale di Arpa Sicilia, ha enfatizzato l’importanza di proteggere il prezioso ambiente marino per preservare la biodiversità e la vitalità dei mari.

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