Iscritto al Partito Democratico in Campania mentre era in coma

A San Martino Valle Caudina, un comune della provincia di Avellino, un uomo è stato iscritto al Partito Democratico mentre si trovava in coma. La denuncia è stata fatta dalla moglie del signor Giovanni Mista, che ha scritto una lettera al sito di informazione locale Il Caudino per raccontare quanto accaduto

Un uomo è stato iscritto al Partito Democratico in Campania mentre si trovava in coma. L’episodio è avvenuto a San Martino Valle Caudina, un comune della provincia di Avellino. La denuncia è stata fatta dalla moglie del signor Giovanni Mista, che ha scritto una lettera al sito di informazione locale Il Caudino per raccontare quanto accaduto.

Secondo quanto riportato dalla donna, il marito era stato ricoverato in ospedale a causa di gravi problemi di salute. Durante il periodo di ricovero, la sua tessera di partito sarebbe stata rinnovata senza alcuna richiesta di conferma da parte sua. Non viene specificato il nome del partito coinvolto, né quello del segretario locale che avrebbe fornito spiegazioni alla moglie. Questo per evitare che la donna possa subire vendette da parte di chi potrebbe sentirsi minacciato dalla situazione.

Tuttavia, i media nazionali hanno identificato il partito come il PD, e la conferma è arrivata anche dal senatore Antonio Misiani, che ha definito quanto accaduto “una vergogna” e ha annunciato che saranno presi provvedimenti. Nella lettera, la moglie menziona “un potente amministratore del posto”. A San Martino Valle Caudina, un comune di circa 4.000 abitanti dove è presente un circolo del PD, il sindaco è Pasquale Pisano, sostenuto dal Partito Democratico e recentemente eletto nel Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).

La moglie del signor Mista ha dichiarato che alla fine della vicenda sono arrivate solo delle timide scuse, aggiungendo: “ma ci siamo sentiti usati”. Inoltre, ha fatto sapere che il caso del marito non è isolato. Questo solleva interrogativi sulla condotta dei partiti politici, che sembrerebbero ricorrere a tali pratiche per aumentare il numero dei loro iscritti.

In Campania, sotto l’amministrazione del presidente Vincenzo De Luca, già in passato si erano verificati casi di tesseramenti anomali. Nel novembre 2021, ad Avellino, il PD aveva sospeso 2.500 tessere poiché le richieste provenivano da carte di credito prepagate con importi identici e tramite migliaia di email tutte riferite alla stessa associazione.