Il ministro dell’Interno Piantedosi ha affermato che l’antisemitismo non si è evidenziato dal gruppo giovanile di Fratelli d’Italia ma da altri che nelle piazze e nelle università hanno bruciato le bandiere di Israele
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto nel dibattito sull’inchiesta di Fanpage, affermando che l’inaccettabilità delle cose viste nell’indagine giornalistica è stata riconosciuta anche dalla premier Giorgia Meloni e sarà sanzionata con degli allontanamenti dal partito giovanile di Fratelli d’Italia.
Tuttavia, Piantedosi ha sottolineato che l’antisemitismo che si traduce in azioni pericolose per la sicurezza e l’ordine pubblico non si è evidenziato da quel gruppo giovanile, ma da “ben altri” che nelle piazze e nelle università hanno bruciato le bandiere di Israele e assaltato la Brigata ebraica, eventi molto più preoccupanti.
Il ministro ha aggiunto che certe forme di compiacimento antisemita mascherate da discussioni antisioniste e contestazioni al governo israeliano celano in realtà pregiudizi verso la comunità ebraica, e meriterebbero un accordo tra tutte le forze politiche per fare un’analisi critica al proprio interno e allontanare non solo gesti condannati dalla storia, ma anche azioni di tipo paramilitare nelle piazze.
Riguardo ai metodi dell’inchiesta criticati dalla premier, Piantedosi ha affermato che Meloni voleva dire che sono inaccettabili quando sono unidirezionali, rivolti sempre verso una sola parte, e che se si usassero questi metodi in altri contesti, “ne vedremmo delle belle”.
Il ministro ha inoltre rassicurato la senatrice Segre, affermando che l’Italia la stima e la adora, e che non accadrà mai che debba preoccuparsi di questo tipo di problema.
Infine, Piantedosi ha parlato del piano con l’Albania sui migranti, sottolineando che i costi previsti sono di 800 milioni in 5 anni, ma che l’obiettivo è ridurre gli ingressi irregolari attraverso l’effetto deterrenza.
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