In cosa consiste il nuovo reato di rivolta in carcere

Secondo il disegno di legge “Sicurezza”, “Chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, partecipa a una rivolta mediante atti di violenza o minaccia o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti, commessi da tre o più persone riunite, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”

In cosa consiste il nuovo reato di rivolta in carcere

A oggi, chiunque istiga pubblicamente «alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico» oppure «all’odio fra le classi sociali» è punito con pene che vanno da sei mesi a cinque anni di carcere. Con il disegno di legge “Sicurezza”, le pene sono state aumentate, senza specificare di quanto, se il reato di “istigazione a disobbedire alle leggi” è commesso in un istituto penitenziario o nelle comunicazioni dirette a detenuti.

Il testo attualmente all’esame del Senato introduce anche un nuovo reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario”. Secondo il disegno di legge “Sicurezza”, «Chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, partecipa a una rivolta mediante atti di violenza o minaccia o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti, commessi da tre o più persone riunite, è punito con la reclusione da uno a cinque anni». Tra gli «atti di resistenza» sono inclusi anche i comportamenti di resistenza passiva che impediscono il compimento di atti d’ufficio necessari per mantenere l’ordine nel carcere. Le pene per questo nuovo reato sono aumentate se viene utilizzata violenza o armi, oppure se si verificano lesioni o la morte di qualcuno; in tal caso, la pena massima può arrivare fino a vent’anni.

Il disegno di legge prevede anche che il nuovo reato di rivolta si applichi ai centri per migranti. L’Aula della Camera ha ripreso le votazioni del disegno di legge “Sicurezza”, approvando alcune delle misure più contestate. Tra queste, quella riguardante l’acquisto delle schede SIM da parte dei cittadini extra UE: gli operatori dovranno acquisire, oltre ai documenti d’identità, anche una «copia del titolo di soggiorno». Riccardo Magi di +Europa ha definito questa norma come «una bestialità che favorirà lo sviluppo del mercato illegale».

Sono stati respinti gli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni. Debora Serracchiani, responsabile giustizia del PD, ha dichiarato: «Siamo di fronte a un’escalation di misure repressive e crudeli che rivelano un regime di tensione evidente, volto a distogliere l’attenzione dai fallimenti di questo governo». Inoltre, il M5S ha sollevato preoccupazioni riguardo alle novità sui servizi segreti contenute nell’articolo 31, accusando il governo di rendere permanente l’autorizzazione per l’intelligence a compiere condotte che configurano reati.

Il disegno di legge ha ottenuto il consenso dell’assemblea anche per diverse norme a tutela delle forze dell’ordine. Queste includono l’aumento fino a 10mila euro dell’anticipo delle spese legali in ogni fase del procedimento e l’autorizzazione per indossare bodycam durante il servizio, con un investimento previsto di 23 milioni in tre anni. Igor Iezzi della Lega ha sottolineato che questa protezione fornirà agli agenti prove oggettive contro accuse infondate.

È stata approvata anche una disposizione che consente agli agenti di portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio, tra cui rivoltelle e pistole.

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