Il WWF ha intentato una causa contro il governo norvegese per l’avvio di estrazioni minerarie dai fondali marini, sostenendo che non ci siano le condizioni legali per procedere con tali attività e che manchino informazioni sufficienti per valutare accuratamente le conseguenze.
Secondo Karoline Andaur, CEO del WWF-Norvegia, il governo sta violando la legge norvegese aprendo a un’industria potenzialmente distruttiva senza adeguate valutazioni. Andaur ha dichiarato: “Crediamo che il governo stia violando la legge norvegese aprendo ora a una nuova e potenzialmente distruttiva industria senza valutare adeguatamente le conseguenze. Permettere al governo di ignorare le proprie regole e tutti i consigli ambientali, gestendo le risorse naturali in modo cieco, stabilirà un pericoloso precedente”.
A gennaio, la Norvegia è diventata il primo paese al mondo ad autorizzare l’estrazione mineraria commerciale in profondità nelle acque dell’Artico, dopo l’approvazione parlamentare. Nonostante i numerosi avvertimenti da parte di scienziati e ambientalisti sui gravi rischi di danneggiare l’ambiente marino, il governo ha deciso di procedere. L’area interessata è estesa quasi quanto la superficie dell’Italia (281.000 km²), una dimensione paragonabile a quella del Regno Unito.
Il WWF-Norvegia sostiene che la valutazione strategica di impatto ambientale condotta dal Ministero dell’Energia non soddisfi i requisiti minimi della Sezione 2-2 della Legge sui Minerali Sottomarini, rendendo la decisione di aprire queste aree all’attività mineraria priva di base legale. Anche l’Agenzia norvegese per l’ambiente, un organismo governativo di esperti, ha evidenziato queste preoccupazioni nella sua risposta alla consultazione pubblica.
Il WWF ha inoltre sollevato il problema della carenza di conoscenze sull’ambiente marino in acque profonde, che impedisce una valutazione accurata delle conseguenze dell’esplorazione e dello sfruttamento di tali aree. Questa mancanza di informazioni, secondo l’organizzazione, non rispetta lo standard minimo legale richiesto per una valutazione strategica di impatto ambientale, motivo per cui il WWF ha deciso di intraprendere un’azione legale.
Andaur ha concluso affermando che la decisione della Norvegia rappresenta uno scandalo gestionale senza precedenti, con il governo che ignora tutti i consigli scientifici e gli avvertimenti della comunità di ricerca marina.