Il Consiglio dei Ministri si è riunito per discutere di un decreto legge che mira a ridurre i tempi delle liste d’attesa nel settore sanitario pubblico
Il Consiglio dei Ministri si è riunito per discutere di un decreto legge che mira a ridurre i tempi delle liste d’attesa nel settore sanitario pubblico. Il governo ha deciso di adottare due approcci: un decreto ‘leggero’, che non richiede risorse sostanziali e misure operative immediate, e successivamente un disegno di legge più dettagliato che includerà provvedimenti che richiedono risorse aggiuntive.
Il decreto legge prevede la riorganizzazione delle visite e degli esami nei weekend, la creazione di una piattaforma di monitoraggio delle prestazioni a carico dell’Agenas, l’interoperatività dei sistemi regionali, l’istituzione di una struttura ispettiva dedicata, l’implementazione dei Cup regionali con il coinvolgimento del privato accreditato e l’acquisto di pacchetti di prestazioni in intramoenia. Si prevede anche l’accesso alla telemedicina per i medici di famiglia e pediatri. Il contributo delle farmacie dei servizi sembra essere meno rilevante al momento.
Il disegno di legge, che richiederà più tempo e risorse per essere implementato, includerà invece l’innalzamento del tetto di spesa per il privato e risorse aggiuntive per il personale sanitario. La strategia del governo punta a contrastare efficacemente il problema delle liste d’attesa nel settore sanitario pubblico attraverso misure mirate e un approccio graduale e ragionato.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che alcune misure saranno subito in vigore dopo il Consiglio dei ministri. Tra queste vi è l’aumento del tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario dal 10% al 15%. Dal 1 gennaio 2025 si spera di abolire completamente il tetto di spesa sulle assunzioni. Si sta lavorando per garantire che le visite ed esami vengano effettuati nei tempi previsti, con l’obiettivo di fare le prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale entro 72 ore. Inoltre, sarà istituita un’agenda unica di prenotazione che includerà sia le prestazioni pubbliche che quelle del privato convenzionato. Sarà vietato ai medici e alle strutture sanitarie effettuare più prestazioni in intramoenia rispetto a quelle nel pubblico, per evitare lunghe liste di attesa. Si implementerà anche un sistema di monitoraggio regionale delle prestazioni mancanti per intervenire tempestivamente.
Inoltre, è prevista una riduzione dell’imposta fiscale sugli straordinari per gli operatori sanitari che svolgono attività di straordinario. Saranno destinati 80 milioni per iniziative legate alla salute mentale, un problema che è emerso soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione dopo la pandemia da Covid-19. Il Consiglio dei Ministri ha all’ordine del giorno vari provvedimenti legati alla sanità, tra cui un decreto legge per ridurre i tempi delle liste di attesa e un disegno di legge per garantire la qualità delle prestazioni sanitarie.
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