È quanto ha portato alla luce l’associazione animalista “Essere animali” di Bologna che ha scoperto, attraverso alcuni video registrati da un ex dipendente
Un allevamento di trote, storioni e anguille in cui i malcapitati pesci sarebbero regolarmente maltrattati e in cui gli abbattimenti si eseguirebbero spesso in modo irregolare, provocando sofferenze inutili o quantomeno evitabili. È quanto ha portato alla luce l’associazione animalista “Essere animali” di Bologna che ha scoperto, attraverso alcuni video registrati da un ex dipendente, quanto avveniva in un’azienda della provincia di Treviso che è già al centro di un’inchiesta avviata dalla Procura, attualmente ancora in corso. In un filmato uno storione ancora cosciente viene sbattuto violentemente a terra da un operatore. In altre clip gli addetti provvedono all’abbattimento per asfissia e non tramite corrente elettrica come sarebbe previsto dalle normative europee. Il motivo? “Evitare la formazione di macchie di sangue sui filetti”, spiegano gli animalisti, “cosa che si verifica quando i parametri elettrici impiegati non sono appropriati, con conseguenze negative sull’estetica e quindi sulla capacità di vendere la carne”.
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