Il traforo del Monte Bianco riapre al traffico dopo 105 giorni di chiusura

Dopo 105 giorni di chiusura, il traforo del Monte Bianco riapre al traffico il 16 dicembre 2024 alle ore 22. La chiusura era iniziata il 2 settembre 2024 per lavori di risanamento strutturale, che hanno richiesto un investimento di 24 milioni di euro e hanno coinvolto oltre 150 persone. Durante la chiusura, più di 3.600 auto e 1.600 camion al giorno hanno dovuto utilizzare percorsi alternativi, come il Tunnel del Fréjus e il Gran San Bernardo

Dopo oltre tre mesi di chiusura, il traforo del Monte Bianco riapre al traffico. La riapertura è avvenuta ieri sera, 16 dicembre 2024, alle ore 22:00, dopo 105 giorni di lavori strutturali. Questo tunnel collega l’Italia alla Francia e la sua chiusura ha avuto un impatto notevole sul traffico e sull’economia della zona.

I lavori di manutenzione hanno richiesto un investimento complessivo di 24 milioni di euro e hanno coinvolto oltre 150 persone che hanno lavorato per un totale di 150.000 ore. Le aziende responsabili dei lavori sono la SITMB per la parte italiana e l’ATMB per quella francese, con la gestione affidata al Gruppo europeo di interesse economico (Geie).

Domani si svolgerà un’esercitazione annuale di sicurezza, organizzata dalle prefetture italiana e francese. Questa esercitazione coinvolgerà più di 100 partecipanti provenienti da entrambi i paesi, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza nel tunnel che collega Courmayeur con Chamonix.

Prima della chiusura, il tunnel era utilizzato quotidianamente da oltre 3.600 auto e 1.600 camion. Durante il periodo di chiusura, i veicoli pesanti sono stati costretti a utilizzare percorsi alternativi come il Tunnel del Fréjus o il Gran San Bernardo. Questo ha comportato un aumento dei costi delle spedizioni, stimati in circa 200 euro per ogni viaggio a causa delle distanze maggiori da percorrere.

Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha dichiarato: “Da giorni sono iniziati i primi test tecnici, che hanno dato esiti positivi”, sottolineando l’importanza della sicurezza per gli utenti del tunnel.

I lavori hanno riguardato la demolizione e ricostruzione della volta su una lunghezza di 328 metri lineari, ben al di sotto dei 600 metri inizialmente previsti. Le operazioni si sono rivelate complesse a causa delle diverse caratteristiche idro-geologiche della montagna. Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie, ha spiegato che “ci si è dovuti confrontare con tecniche costruttive differenti da zona a zona”.

Il cantiere è stato diviso in due porzioni distinte: una scavata dai francesi e l’altra dagli italiani. Durante i lavori sono emersi anche elementi inattesi, come dispositivi per il drenaggio dell’acqua installati a circa 10 centimetri di profondità. L’intervento ha permesso anche l’impermeabilizzazione della galleria e la sostituzione dell’illuminazione lungo 2.400 metri di tunnel, passando dai vecchi neon ai moderni led.

I test funzionali dei sistemi di sicurezza sono iniziati il 4 dicembre e hanno monitorato circa 36.000 dati provenienti da 12.000 impianti, sensori, semafori e telecamere presenti in galleria. Il Politecnico di Torino ha condotto studi specifici per raccogliere informazioni sull’evoluzione strutturale del traforo.

La chiusura del traforo ha avuto ripercussioni sul tessuto economico dell’area. Andrea Amalberto, neo presidente di Confindustria Piemonte, ha affermato che “la Francia, insieme alla Germania, è il nostro mercato di sbocco più naturale”. Il settore dei trasporti è stato colpito duramente; Enzo Pompilio d’Alicandro, presidente della Federazione degli autotrasportatori di Torino, ha calcolato che “i costi di ogni spedizione sono saliti almeno di 200 euro” a causa dei percorsi alternativi.

Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, ha evidenziato le ricadute ambientali: “L’aumento del traffico e quindi dell’inquinamento è stato evidente”, sottolineando i potenziali danni per boschi e falde acquifere della zona. La riapertura del traforo rappresenta quindi un passo importante verso il ritorno alla normalità per il traffico tra Italia e Francia.