Il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana, stabilendo che dal 2026 il Comune di Sanremo dovrà indire una gara pubblica per l’assegnazione del festival
Il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana, stabilendo che dal 2026 il Comune di Sanremo dovrà indire una gara pubblica per l’assegnazione del festival. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha descritto la sentenza come “inaspettata, articolata e complessa”. Tuttavia, l’edizione del 2025, già affidata a Carlo Conti, non subirà modifiche a causa dell’avanzato stato organizzativo e per evitare effetti sproporzionati.
La Rai ha confermato che “i giudici amministrativi hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival”. La sentenza stabilisce che “l’affidamento diretto alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del festival” per il 2024-2025 è illegittimo. Pertanto, dal 2026 si dovrà procedere “con una gara aperta agli operatori del settore”.
In una sentenza di 58 pagine, il Tar ha delineato un cambiamento significativo nella gestione dell’evento. La Rai sta valutando la possibilità di presentare ricorso, ma nel frattempo ha cercato di minimizzare le preoccupazioni: “Nessun rischio”, afferma Viale Mazzini, “che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi”.
La questione è emersa a seguito di un ricorso presentato dalla Just Entertainment, una società che aveva manifestato interesse a gestire i diritti economici e commerciali del Festival. Dopo che il Comune non ha risposto alla loro richiesta, Just Entertainment ha impugnato il provvedimento con cui il Comune aveva affidato a Rai la concessione dell’uso esclusivo del marchio “Festival della Canzone Italiana” e lo svolgimento della 74/a edizione del Festival.
La sentenza si concentra sulla distinzione tra la titolarità del marchio e il format televisivo. Secondo Viale Mazzini, il Tar ha giudicato irregolari solo le delibere con cui il Comune ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio “Festival della Canzone Italiana”, senza compromettere la possibilità di organizzare il festival altrove o da parte di altri gruppi.
Fatta salva l’edizione 2025, i giudici hanno ritenuto che sarebbe “sproporzionato e irragionevole incidere sull’edizione già svolta e su quella imminente”. Tuttavia, la sentenza apre la possibilità per altri gruppi, come Mediaset o Warner Bros. Discovery, di partecipare alla gara per aggiudicarsi il marchio.
Il sindaco Mager ha dichiarato: “Insieme ai dirigenti del Comune e ai nostri consulenti legali, approfondiremo con attenzione questa sentenza nei prossimi giorni”. Sergio Cerruti della Just Entertainment ha commentato: “Davide ha abbattuto Golia. Oggi abbiamo scritto un pezzo di storia perché Sanremo è Sanremo, non è la Rai”.
La necessità di un bando era stata sostenuta da tempo anche da *Striscia la Notizia*. La situazione potrebbe anche essere discussa in commissione di Vigilanza, dato che la sentenza “getta una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai”, avvertono gli esponenti del PD. Per loro è fondamentale che l’Amministratore Delegato Rossi venga convocato per chiarire come intende affrontare questa situazione e garantire che il Festival di Sanremo rimanga un pilastro del servizio pubblico.
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