Il re del Marocco concede la grazia a 5 mila coltivatori di cannabis

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha deciso di concedere la grazia a oltre 4.800 coltivatori di cannabis che erano stati accusati di coltivazione illegale

Il re del Marocco concede la grazia a 5 mila coltivatori di cannabis

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha deciso di concedere la grazia a oltre 4.800 coltivatori di cannabis che erano stati accusati di coltivazione illegale. Questa scelta è stata annunciata dal Ministero della Giustizia ed è parte di una strategia più ampia del Marocco riguardo alla cannabis. Nel 2021, il paese ha approvato una legge che consente la produzione e l’uso della cannabis per scopi medici, ma la produzione illegale continua a persistere.

Il Marocco è uno dei principali produttori di cannabis al mondo, con le piantagioni più grandi nella regione del Rif. Per diventare il principale esportatore di cannabis, il Marocco ha creato un’Agenzia nazionale per la regolamentazione delle attività legate alla cannabis, che ha già rilasciato oltre 200 licenze per la lavorazione e l’esportazione di prodotti a base di cannabis.

A maggio, Mohamed El Bouhmadi, presidente della Federazione marocchina dell’industria e dell’innovazione farmaceutica, ha dichiarato che il Marocco punta a ottenere tra il 10 e il 15% del mercato globale della cannabis, con potenziali guadagni annui tra i 4,2 e i 6,3 miliardi di dollari. A luglio, il Marocco ha effettuato la sua prima esportazione legale di resina di cannabis verso la Svizzera, con un prezzo tra i 1.400 e i 1.800 euro al chilo, segnando così il suo ingresso nel mercato europeo della cannabis terapeutica.

Mohammed VI, che regna dal 1999, è spesso visto come un modernizzatore, ma ha ricevuto critiche per la sua assenza in alcune occasioni pubbliche. Nel 2023, è stato assente per 200 giorni, mancando anche al funerale della regina Elisabetta II. La sua associazione con i fratelli Abu, amici di Cristiano Ronaldo, ha sollevato preoccupazioni politiche, con alcuni funzionari che hanno commentato: “Siamo un aereo senza pilota”.

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