Il primo sciopero nella storia della Borsa italiana è stato indetto dai sindacati del settore bancario italiano, preoccupati dalle azioni della società francese Euronext, proprietaria della Borsa di Milano. I sindacati First Cisl, Fisac Cgil e Fabi hanno accusato Euronext di un “disinvestimento costante, sistematico e complessivo dall’Italia” e temono tagli ai posti di lavoro. Lo sciopero è previsto per le ultime due ore lavorative del 27 giugno, con ulteriori proteste nei giorni successivi.
I sindacati criticano Euronext per possibili trasferimenti di posti di lavoro all’estero e per l’impatto delle trattative salariali in corso, chiedendo un aumento salariale tra 400 e 600 euro. Inoltre, lamentano l’aumento dei turni notturni, nei weekend e nei giorni festivi. In risposta, Euronext ha dichiarato di aver creato più di cento posti di lavoro in Italia nell’ultimo anno e di aver investito nella formazione e nei bonus dei lavoratori, cercando un “dialogo costruttivo” con i sindacati.
Euronext, che gestisce mercati azionari in diverse città europee, ha acquisito la Borsa italiana nell’aprile 2021 per oltre quattro miliardi di euro, trasformando l’Italia in un motore chiave di ricavi per il gruppo. L’acquisizione della Borsa italiana, precedentemente parte del London Stock Exchange Group, è stata politicamente delicata in Italia, soprattutto per la proprietà della piattaforma Mts, dove vengono scambiati i titoli di stato italiani.