Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha minacciato di interrompere le esportazioni di energia elettrica verso gli Stati Uniti se il presidente eletto Donald Trump imporrà dazi commerciali del 25% sui prodotti canadesi. Ford ha fatto questo annuncio dopo una riunione con altri premier provinciali e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Durante la conferenza stampa, ha dichiarato: “Arriveremo a tagliare la loro energia – fino al Michigan, fino allo Stato di New York e fino al Wisconsin”. Trump ha minacciato di applicare tariffe se Canada e Messico non prenderanno misure per controllare l’immigrazione illegale e il traffico di droga
Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha lanciato un avvertimento agli Stati Uniti riguardo alle esportazioni di energia elettrica. Durante una riunione con i premier provinciali canadesi, Ford ha dichiarato che, in caso di imposizione di dazi commerciali da parte del presidente eletto Donald Trump, l’Ontario potrebbe interrompere le forniture di energia elettrica verso vari stati americani, tra cui Michigan, New York e Wisconsin. “Arriveremo a tagliare la loro energia”, ha affermato Ford, sottolineando che il suo obiettivo principale è proteggere gli abitanti dell’Ontario e i canadesi in generale. Ha aggiunto: “Non voglio che questo accada, ma dobbiamo essere pronti a combattere”.
La minaccia di Ford arriva in risposta all’intenzione di Trump di introdurre tariffe del 25% su tutte le importazioni canadesi e messicane. Trump ha giustificato questa misura come necessaria per migliorare il controllo sull’immigrazione illegale e sul traffico di droga. Il primo giorno della sua presidenza, previsto per il 20 gennaio, Trump intende firmare ordini esecutivi per attuare queste tariffe.
L’Ontario è un importante fornitore di energia elettrica per gli Stati Uniti, con una rete interconnessa che consente l’esportazione verso gli stati confinanti. Normalmente, l’Ontario esporta più energia di quanta ne importi dagli USA. Inoltre, il Canada è il principale fornitore di petrolio grezzo per gli Stati Uniti, coprendo circa il 60% delle importazioni americane.
Ford ha anche annunciato che il vice primo ministro Chrystia Freeland lavorerà a un elenco di prodotti americani che potrebbero essere soggetti a tariffe di ritorsione. Questa non sarebbe la prima volta che il Canada risponde a misure commerciali statunitensi; nel 2018, durante la prima amministrazione Trump, il Canada aveva già imposto tariffe su una serie di prodotti americani in risposta a dazi su acciaio e alluminio.
Durante la riunione dei premier provinciali, è emersa la volontà di adottare una risposta canadese unita contro le minacce di Trump. Freeland ha evidenziato il supporto ricevuto da diversi premier per una reazione forte e coordinata. Ford ha osservato che Trump appare “un po’ più aggressivo” rispetto al passato e ha espresso la sua disponibilità a incontrarlo: “Non rifiuterei mai un incontro con nessun presidente”, ha detto.
Infine, Ford ha suggerito che il Canada potrebbe considerare un accordo bilaterale con gli Stati Uniti escludendo il Messico. Ha affermato che se il Messico non rispetta le regole commerciali, non dovrebbe essere parte delle trattative.