Sabato mattina, il Parlamento della Corea del Sud voterà sull’impeachment del presidente Yoon Suk-yeol, richiesto dalle opposizioni a causa della sua decisione di imporre la legge marziale, revocata dopo meno di sei ore. Yoon ha chiesto scusa alla nazione per la situazione, ma ha dichiarato di non volersi dimettere prima del voto.
I partiti di opposizione hanno la maggioranza dei seggi in Parlamento, ma per approvare l’impeachment servono i voti di due terzi dei deputati, ovvero 200 su 300. Ciò significa che almeno otto membri del Partito del Potere Popolare, il partito di Yoon, dovrebbero unirsi all’opposizione nel voto.
Se l’impeachment fosse approvato, Yoon non verrebbe rimosso immediatamente; la Corte costituzionale dovrebbe confermare la decisione con il voto di sei dei nove giudici, ma attualmente la Corte ha solo sei membri a causa di tre posti vacanti. La situazione è complicata dall’orientamento politico dei giudici, che potrebbe influenzare il risultato finale.
La Confederazione dei sindacati ha indetto uno sciopero generale fino alle dimissioni del presidente, mentre i collaboratori di Yoon si sono offerti di dimettersi in massa a seguito delle critiche ricevute.