Notizia dell’ultima ora: Il governo Meloni ha autorizzato bagni neutri e identità alias per i professori transgender
19 LUGLIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Inclusione e tutela dei lavoratori transgender: è quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto istruzione, università e ricerca 2019/2021, che è stato approvato venerdì dai sindacati. Grazie all’introduzione dell’articolo 21, denominato “Transizione di genere”, gli insegnanti transgender avranno nuovi diritti, tra cui l’utilizzo di bagni e spogliatoi neutri, l’identità alias per la posta elettronica, il cartellino di riconoscimento e le tabelle di turno esposte negli spazi comuni.
L’obiettivo è tutelare il benessere psicofisico dei lavoratori transgender e creare un ambiente di lavoro inclusivo, basato sul valore fondante della pari dignità umana. Le amministrazioni riconosceranno quindi un’identità alias al dipendente che intraprende un percorso di transizione di genere. Le scuole dovranno accordarsi con il dipendente per garantire massima riservatezza e rispetto durante questo processo. Verranno adottate misure concrete, come cartellini di riconoscimento, spogliatoi e servizi igienici neutri rispetto al genere.
Il contratto è stato firmato dai sindacati ad eccezione della UIL e dall’ARAN, l’agenzia pubblica che rappresenta le pubbliche amministrazioni nelle negoziazioni contrattuali. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Lega) ha sottolineato l’importanza di questo passo avanti verso la valorizzazione del personale della scuola.
Alcune segreterie sindacali hanno rassicurato che l’articolo non sarà cancellato durante i controlli del MEF e della Funzione pubblica sulla parte economica. Secondo Ivana Barbacci della CISL, l’inserimento dell’articolo è stato approvato da tutti i soggetti coinvolti e non è soggetto a modifiche. La norma sarebbe inoltre presente in tutti i contratti del settore pubblico.
Tale decisione del governo, considerato “più a destra della storia repubblicana”, ha destato sorpresa, poiché in passato alcuni partiti di maggioranza hanno espresso posizioni contrarie all'”ideologia gender”. Tuttavia, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha spiegato che l’articolo è un adeguamento necessario presente in tutti i contratti del settore pubblico, a cui il governo non poteva sottrarsi.
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