I funzionari del G7, il gruppo delle 7 nazioni industrializzate più influenti del mondo, stanno discutendo la questione dei beni russi congelati. Secondo quanto riportato dal Financial Times, è improbabile che si opti per un sequestro totale di tali beni.
L’Ucraina ha spinto per il sequestro dei beni russi congelati, ma gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri membri del G20 non concordano sull’opportunità di questa misura. I funzionari del G7 stanno considerando alternative al sequestro totale, esplorando altri modi per utilizzare i fondi bloccati.
Miliardi di dollari di beni della banca centrale russa sono stati congelati in banche occidentali, principalmente nei Paesi del G7, oltre che in Belgio e in Svizzera. Daleep Singh, vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca per l’economia internazionale, ha dichiarato al FT: “Abbiamo congelato i beni insieme; vorremmo anche utilizzarli insieme”.
Sebbene gli Stati Uniti siano disposti ad esplorare il sequestro dei beni russi, l’Unione Europea e molti dei suoi membri sono molto cauti. Temono che il sequestro possa provocare ritorsioni da parte della Russia, come già accaduto con alcune società.
Gli Stati Uniti stanno cercando di sbloccare circa 50 miliardi di dollari di finanziamenti per l’Ucraina, garantiti dai futuri profitti dei beni congelati, ha aggiunto Singh al FT. Si prevede che i leader del G7 discuteranno ulteriormente di questo tema durante il prossimo vertice in Italia a giugno.
Secondo Creon Butler, Direttore del Programma Economia e Finanza Globale di Chatham House, il sequestro dei beni russi dovrebbe essere considerato come un’ultima risorsa. Finanziare il sostegno all’Ucraina attraverso la spesa pubblica potrebbe essere attualmente l’opzione migliore, ha suggerito Butler.