Il finanziamento delle fonti rinnovabili avverrà tramite un prelievo sulle bollette

Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili chiesto da Bruxelles all’Italia sarà finanziato dai cittadini tramite un prelievo nelle bollette

Il finanziamento delle fonti rinnovabili avverrà tramite un prelievo sulle bollette

La Commissione Europea ha dato il via libera all’utilizzo di aiuti di Stato per finanziare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in Italia, in accordo con il Decreto Fonti Energetiche Rinnovabili (FER 2). Questo piano, operativo fino al 31 dicembre 2028, prevede uno stanziamento di 35,3 miliardi di euro per aumentare la capacità di produzione di energia elettrica di 4.590 megawatt tramite la costruzione di nuove centrali che sfrutteranno fonti come geotermia, energia eolica, solare e altre tecnologie.

Tuttavia, il finanziamento di questa iniziativa avverrà tramite un prelievo sulle bollette elettriche dei consumatori finali, confermato dalla Commissione Europea. Gli esperti del settore prevedono un aumento di circa 20 euro l’anno per famiglia. È da notare che l’Italia già si colloca al sesto posto in Europa per il costo delle bollette elettriche, e gli oneri di sistema, inclusi gli incentivi alle rinnovabili, sono già presenti nelle bollette attuali.

Questo provvedimento è allineato con il Green Deal europeo, avviato nel 2019, che mira a ridurre le emissioni del 50% entro il 2030 e raggiungere emissioni zero entro il 2050. Nonostante il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, abbia accolto positivamente l’approvazione come un passo avanti verso gli obiettivi energetici del paese, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si mostra cauto e auspica una valutazione delle modifiche da parte del nuovo Parlamento e della Commissione Europea.

Il recente approvazione del decreto Fer2 da parte della Commissione Europea mira a incentivare la realizzazione di impianti di produzione di fonti rinnovabili non ancora mature o con costi operativi elevati. Tuttavia, l’approvazione ha suscitato polemiche riguardo al suo impatto sui costi degli incentivi, stimati a 35,3 miliardi di euro, soprattutto per quanto riguarda l’eolico offshore, principale beneficiario dei fondi.

Va sottolineato che gli incentivi per le rinnovabili non sono una novità sulle bollette elettriche, in quanto già includono costi legati a meccanismi esistenti, la cui scadenza è prevista nei prossimi anni e sono finanziati attraverso gli oneri generali di sistema.

Il nuovo decreto prevede l’incentivazione di varie fonti rinnovabili, tra cui l’eolico offshore, il fotovoltaico galleggiante, il solare termodinamico e altri impianti alimentati da energia maremotrice, moto ondoso, biomasse e biogas. Gli incentivi saranno erogati tramite un contratto bidirezionale per differenza per ogni kilowattora di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

L’importo massimo previsto per gli incentivi sarà di 1,85 miliardi di euro all’anno, distribuiti su 20 anni, e dipenderà da variabili come i prezzi dell’energia elettrica sui mercati spot e la richiesta effettiva da parte dei produttori. Tuttavia, l’impatto concreto sulle tariffe elettriche non sarà evidente prima del 2029, quando il decreto comincerà a produrre effetti e saranno chiari i prezzi di mercato ai quali sono collegati i contratti di erogazione degli aiuti.

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