Il Consiglio di Stato ha confermato il divieto di manifestazioni legate alla Madonna di Trevignano, bloccando gli eventi organizzati dalla veggente Gisella Cardia, che attiravano migliaia di seguaci. Dopo la scomunica del vescovo, l’associazione di Cardia deve rimuovere le attrezzature utilizzate per le manifestazioni e rischia la confisca del terreno se non rispetta il provvedimento
Il Consiglio di Stato ha confermato il divieto di manifestazioni legate alla Madonna di Trevignano, respingendo il tentativo della difesa di sospendere il provvedimento del Comune di Trevignano Romano. Questo provvedimento, difeso dall’avvocato Gianluigi Pellegrino, richiede la fine delle manifestazioni organizzate dalla veggente Gisella Cardia, che ogni mese radunava migliaia di seguaci per assistere alle sue presunte visioni.
Dopo la scomunica del vescovo, il Consiglio di Stato ha ribadito la legittimità degli atti del Comune. L’associazione di Gisella è ora obbligata a rimuovere le attrezzature utilizzate per le manifestazioni e a non organizzare più eventi, pena la perdita del terreno che sarà confiscato a favore del patrimonio comunale. Il sindaco ha dichiarato che si tratta di un “servizio alla collettività” per interrompere l’abuso edilizio e di destinazione d’uso.
In seguito all’ordinanza del Comune, il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta della Presidente dell’Associazione “La Madonna di Trevignano Romano” di annullare l’atto comunale. Pertanto, Gisella Cardia non potrà riunire i suoi seguaci il 3 del mese, come avveniva in precedenza. I giudici hanno ritenuto che “non sembra prima facie venir in discussione in via diretta ed immediata la tematica della libertà religiosa” e hanno respinto l’istanza di misure cautelari.
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