Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato sfiduciato dal Bundestag, il parlamento tedesco, con un voto che ha visto 394 deputati contrari, 207 favorevoli e 116 astenuti. Dopo la sfiducia, Scholz ha chiesto al presidente Frank-Walter Steinmeier di sciogliere il parlamento per indire elezioni anticipate il 23 febbraio
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato sfiduciato dal Bundestag, il parlamento della Germania, in un voto che era atteso da tempo. Questo passaggio segna la conclusione della crisi di governo che si era aperta all’inizio di novembre. Da quel momento, Scholz non aveva più la maggioranza necessaria per governare. I principali partiti politici si erano già accordati per tenere elezioni anticipate il 23 febbraio. Per questo motivo, l’obiettivo di Scholz era proprio quello di perdere il voto di fiducia in parlamento, che è un requisito formale per indire le elezioni.
Nel voto, sono stati espressi 717 voti: 207 sono stati favorevoli alla fiducia, 394 contrari e 116 si sono astenuti. Per essere sfiduciato, Scholz aveva bisogno di almeno 367 voti contrari. La votazione è avvenuta dopo un intervento del cancelliere in parlamento e un dibattito durato alcune ore. Dopo il voto, Scholz ha incontrato il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e gli ha chiesto di sciogliere il parlamento e convocare le elezioni. Steinmeier ha già dichiarato che intende procedere in questo senso, ma potrebbe passare qualche giorno prima che la decisione venga ufficializzata.
Senza questa crisi di governo, le prossime elezioni sarebbero dovute tenersi nell’autunno del 2025, alla scadenza normale della legislatura. Il governo di Olaf Scholz si era insediato nel 2021 ed era sostenuto dai Socialdemocratici (SPD), dai Verdi e dai Liberali (FDP). Fin dall’inizio, la coalizione era stata caratterizzata da tensioni interne. La crisi è esplosa lo scorso novembre quando il leader dei Liberali, Christian Lindner, ha fatto saltare la coalizione avanzando richieste che gli altri partiti non potevano accettare riguardo alla legge di bilancio. Di conseguenza, Lindner è stato licenziato da Scholz e i Liberali hanno lasciato il governo. Da quel momento, Scholz ha guidato un esecutivo di minoranza insieme ai Verdi, senza avere i numeri in parlamento per far approvare le leggi.
Nonostante non goda di grande popolarità e ci fosse un candidato con maggiori consensi, il ministro della Difesa Boris Pistorius, i Socialdemocratici hanno confermato Scholz come candidato cancelliere. Prima del voto, si prevedeva che AfD, il partito dell’estrema destra, potesse tentare di complicare la situazione. Sebbene AfD fosse fortemente ostile a Scholz, il partito ha spesso votato in modi imprevedibili come strategia per ottenere vantaggi. Alla fine, una parlamentare di AfD ha dichiarato di aver votato per la fiducia a Scholz, ma non è stata seguita da molti membri del suo partito.
Anche se AfD avesse votato interamente a favore di Scholz, questo non sarebbe bastato per raggiungere la maggioranza assoluta di 367 voti perché i Verdi avevano già annunciato che si sarebbero astenuti dalla votazione. Le astensioni contano come voti contrari in questo caso.
Il presidente Steinmeier ha ora 21 giorni per sciogliere il parlamento. È probabile che non prenda questa decisione immediatamente, poiché la Costituzione tedesca stabilisce che le elezioni devono tenersi entro 60 giorni dallo scioglimento del parlamento. Per consentire le elezioni il 23 febbraio come desiderano i partiti, Steinmeier dovrebbe attendere fino al 25 dicembre per sciogliere il parlamento; altrimenti sarebbe troppo presto. Con le festività natalizie in arrivo, è possibile che lo scioglimento avvenga il 27 dicembre.
Di fatto, la campagna elettorale è già iniziata e i partiti stanno approfittando del dibattito pre-voto per esprimere le proprie posizioni e criticare gli avversari. Martedì prossimo, la CDU e la sua ala bavarese CSU presenteranno il loro programma politico. Il leader Friedrich Merz è considerato il principale favorito per diventare il prossimo cancelliere; resta da vedere con chi deciderà di allearsi. Nonostante il vantaggio nei sondaggi, è probabile che la CDU non ottenga i numeri necessari per governare da sola.
I Liberali, che avevano causato la crisi di governo e si erano candidati a unirsi alla CDU in una nuova coalizione, sono attualmente sotto la soglia di sbarramento del 5%. Merz ha iniziato a considerare l’idea di allearsi con i Verdi, che condividono alcune posizioni simili sulla politica estera. Tuttavia, ci sono resistenze da parte dei Verdi e anche Markus Söder, leader dell’ala bavarese della CDU, ha già espresso contrarietà a questa prospettiva.
Le coalizioni sono ormai una norma nella politica tedesca anche a livello statale. Anche se queste discussioni sono prematuramente speculative al momento, potrebbero influenzare i toni della campagna elettorale in cui i Socialdemocratici cercheranno di recuperare consensi. In generale, nei sondaggi attuali i tre partiti che componevano la coalizione di Scholz insieme arrivano a malapena alla percentuale attualmente accreditata alla CDU.