I genitori di Marco Pantani sostengono che la camorra sia responsabile della morte del ciclista, avvenuta il 14 febbraio 2004 in un hotel di Rimini
I genitori di Marco Pantani, Ferdinando “Paolo” e Tonina, sostengono che la camorra sia responsabile della morte del ciclista, avvenuta il 14 febbraio 2004 in un hotel di Rimini. Secondo loro, il Pirata sarebbe stato distrutto nel 1999 a causa del suo dominio al Giro d’Italia, che gli avrebbe fatto vincere miliardi di lire nelle scommesse clandestine della camorra.
La Procura di Trento sta lavorando sul caso di Madonna di Campiglio, dove il 5 giugno 1999 Pantani fu fermato per un ematocrito alto prima della penultima tappa del Giro d’Italia che stava dominando. Secondo i genitori, i medici dell’UCI avrebbero alterato la provetta di Pantani, tenendola al riscaldamento della macchina per aumentarne il valore. Quel giorno il suo ematocrito era sceso a 48%, mentre il limite era 50%.
La pm Patrizia Foiera sta lavorando sulla ricostruzione appoggiata dalle conclusioni della Commissione parlamentare antimafia, incentrate sulla testimonianza resa da Renato Vallanzasca anni addietro. Secondo il pentito di camorra, se Pantani avesse vinto il Giro il banco sarebbe saltato e l’alleanza di Secondigliano avrebbe dovuto pagare diversi miliardi in scommesse clandestine, rischiando la bancarotta.
Vallanzasca si fece vivo nel 2007 attraverso una lettera indirizzata a mamma Tonina, nella quale raccontò dell’incontro in carcere con un pregiudicato napoletano, cinque giorni prima di Madonna di Campiglio: “Se hai dei soldi, scommetti sulla sconfitta di Pantani, il Giro non lo vincerà lui”. Nonostante una precedente indagine fosse stata archiviata, i genitori di Pantani sperano ancora di far luce sulla vicenda.
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